Export record e voglia di Italia, i prodotti nostrani sempre più richiesti in tutto il mondo

Nel 2024 l’export italiano ha raggiunto i 650 miliardi di euro, è cresciuto del 3,7% rispetto all’anno precedente. Numeri che raccontano la buona strategia del governo a favore delle esportazione e per la valorizzazione del Made in Italy. Sono cresciuti gli export verso gli Stati Uniti, ma anche e soprattutto quelli verso i Paesi del Golfo. Un export che riguarda ogni tipo di prodotto, dall’agroalimentare, assoluta eccellenza italiana, alle industrie più tecnologiche. Una crescita che però racconta anche la grande voglia di Italia che è forte in ogni parte del mondo, e che l’Italia deve essere pronta a sfruttare. Negli ultimi anni, le esportazioni sono costantemente cresciute e i prodotti italiani sono diventati i quarti al mondo più richiesti. Risultati che arrivano grazie agli sforzi dell’esecutivo e soprattutto al suo approccio, quello del ‘non disturbare chi vuole fare’, imposto da Giorgia Meloni al suo arrivo a Palazzo Chigi e che sta portando i suoi frutti in tutti i fattori in cui viene applicato. E ancora gli investimenti statali per il Made in Italy, che beneficia di un suo fondo ad hoc, e la rinnovata credibilità internazionale che permette di attrarre dall’estero nuovi investimenti. Insomma, tutto un circolo virtuoso che ha permesso alla nostra Nazione di superare nelle ultime settimane anche il Giappone nella classifica mondiale delle esportazioni.

Ed è proprio dal Giappone che continuano ad arrivare buone notizie per il mercato italiano. A Osaka, tra poche settimane, prenderà il via Expo 2025 e i prodotti italiani sembrano già essere molto richiesti. Secondo un sondaggio realizzato da Kansai tv, confermato anche da un secondo sondaggio della rivista Pen, il Padiglione italiano si accinge a essere tra quelli maggiormente visitati. Rappresenterà una versione modera della Città Ideale del Rinascimento, volendo mettere in primo piano una riflessione sul valore della persona e le sue interazioni con la società e la tecnologia. Il tema sarà “L’Arte Rigenera la Vita”, una spinta che proietta la nostra Nazione dal passato al futuro, basandosi su quel “saper fare italiano” che ha reso Roma famosa in tutto il mondo.

A difesa dei prodotti italiani

I prodotti italiani, dunque, sono sempre più richiesti. Nella campagna per rendere la cucina italiano patrimonio dell’umanità, si aggiunga pure un altro tassello. Dopo l’ultima partita dell’Italrugby al Sei Nazioni, è seguita una cena di gala tra la nazionale italiana e quella sfidante irlandese. Dublino propone da mesi la famosa “etichettatura fuorviante” ai vini italiani: ufficialmente si tratta di etichette simili a quelle per le sigarette da incollare sulle bottiglie di alcoli, tra cui il vino, per distogliere il pubblico dal loro utilizzo, ma in realtà si traduce in un danno enorme per la reputazione dei nostri prodotti. Anche perché un bicchiere di vino non potrà mai essere nocivo allo stesso modo dei superalcolici a cui viene impropriamente accomunato. E sono quindi emblematici gli scatti dei rugbisti irlandesi che posano insieme al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, brindando con vino italiano. L’Italia si è sempre detta contraria alla proposta, a tutela dei suoi prodotti, convinta soprattutto della loro salubrità. Un impegno che è piaciuto ai produttori: “Apprezziamo – hanno fatto sapere da Federvini – l’impegno del Ministro Lollobrigida nel tutelare il comparto dei vini, degli aperitivi, amari, liquori e distillati italiani e nel difendere una corretta informazione al consumatore. Siamo convinti che il contrasto all’abuso di alcol non può risolversi attraverso messaggi allarmistici in etichetta. Occorre piuttosto adottare iniziative di educazione e sensibilizzazione che promuovano il consumo consapevole”.

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