Famiglia. Drago (FdI): modificare cicli studio e inserimento lavorativo per contrastare inverno demografico

“Quando parliamo di problema demografico non ci riferiamo solo al tema della denatalità quanto anche alla questione dell’emigrazione giovanile. La generazione core che va dai 19 ai 39 anni, in un Paese, è quella che incide fortemente nell’economia perché questi sono i ragazzi che dopo gli studi, nell’ipotesi rosea che trovino subito un lavoro, mettono sù famiglia, acquistano casa, comprano automobili e così via. Allo stesso tempo però bisogna tenere in considerazione che se il picco della fertilità in una donna è intorno ai 25 anni di età, oggi si registrano le primipare intorno ai 30, 35 e 40 anni per motivi legati alla conclusione degli studi e all’inserimento nel mondo del lavoro. Occorre, quindi, intervenire nella modifica dei cicli di studio scolastico e universitario, e nell’inserimento lavorativo. Su questo in Senato ho depositato una serie di proposte tra cui, in particolare, una che prevede un intervento sistemico per incidere sull’innalzamento dell’indice di natalità”.

Lo ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, nel corso dell’evento “Sicurezza e Lavoro per lo sviluppo del Sud”.

“A mio avviso il problema principale non è il lavoro, ma l’inverno demografico che è il fulcro da cui scaturisce tutto, in primis la questione lavorativa. Più nascite significa più produzione di beni e servizi, meno nascite il contrario. Il mondo del lavoro sta cambiando e dovremmo modificare alcune lacune. Dovremmo, per esempio, eliminare la distinzione in termini fiscali e contributivi tra lavoro dipendente e lavoro autonomo. I lavoratori, tutti, vengono penalizzati perché c’è una percentuale di tassazione elevata e anche su questo si dovrà puntare se vogliamo cambiare seriamente il senso di marcia” conclude la senatrice Drago.

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