“Continua senza sosta la nostra “battaglia” per una nuova pace fiscale sulle cartelle esattoriali, la cancellazione automatica di quelle prescritte e l’abolizione della barbarica norma del ‘prima paghi e poi ti difendi’ (solve et repete) e dell’inversione del onere della prova. Il nostro obiettivo è porre fine al massacro dei lavoratori autonomi delle ditte individuali e delle piccole imprese. Lo Stato non può continuare a incassare soldi non più dovuti o con avvisi di accertamento tributario che, anziché garantire il contribuente, sono immediatamente esecutivi e che tecnicamente costituiscono una preventiva sentenza di condanna. Entrando nel merito tali accertamenti risultano infondati nella metà dei casi e le somme coattivamente riscosse sono una vera e propria estorsione di Stato. Purtroppo, con l’adozione del ‘solve et repete’ già dichiarato incostituzionale dalla Consulta il 1961, chi non ha la possibilità economica di pagare il 30 per cento richiesto per poter avviare il ricorso si ritrova tout court la cartella esattoriale per l’intera somma, maggiorata di sanzioni e interessi che determinano in poco tempo la morte dell’attività e la distruzione psicologica del commerciante o piccole imprenditore. In uno Stato di diritto il cittadino/contribuente non può esser considerato come un presunto colpevole. La nostra è una battaglia di civiltà giuridica e culturale per la riforma del processo tributario, per un nuovo patto tra Stato e contribuente e per la costruzione di uno statuto di garanzia delle partite IVA, che sono attualmente allo stremo. Anzi oltre”.
Lo dichiara Lino Ricchiuti, vicepresponsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.