“E’ necessario, anche alla luce dello Statuto del Contribuente, che prevede per l’entrata in vigore delle norme tributarie un’approvazione anticipata di almeno sessanta giorni, prorogare di un anno il regime forfettario per i contribuenti che rientrano nel regime della flat tax laddove il governo confermi l’intenzione di adottare le iniziative di competenza previste dalla legge di bilancio 2020”.
E’ quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi, segretario della commissione Finanze del Senato, che ha presentato nel merito un’interrogazione al governo.
“La tassa piatta del 15 per cento, cosiddetta flat tax sul reddito da lavoro autonomo – osserva de Bertoldi – si applica anche a chi attualmente sarebbe escluso dai paletti stabiliti dalla legge di bilancio 2020, la quale ha previsto alcune modifiche alla disciplina del regime forfettario, reintroducendo come condizione per l’accesso al regime forfettario al 15 per cento il limite delle spese sostenute per il personale e per il lavoro accessorio e l’esclusione per i redditi di lavoro dipendente eccedenti l’importo di 30mila euro. Numerose categorie professionali sono intervenute in merito, esprimendo la propria condivisione per la conferma, anche per il 2020, del regime di flat tax con aliquota fissa al 15 per cento per i professionisti con fatturato inferiore ai 65 mila euro, nonché l’incentivo all’utilizzo della fatturazione elettronica con riduzione di un anno dei termini ordinari per le attività di accertamento”.
“Sarebbe pertanto possibile – sottolinea de Bertoldi – accedere alla tassazione agevolata, anche per chi, oltre al reddito da lavoro autonomo, ha percepito più di 30mila euro, da pensione o lavoro dipendente, così come non sarebbe peraltro previsto l’avvio per quest’anno, dell’altro limite, relativo a 20mila euro di compensi a collaboratori o spese per l’acquisto di beni strumentali”.
“Sebbene risulti ampiamente condivisibile e necessario il differimento di un anno per l’entrata in vigore delle disposizioni previste dalla legge di bilancio 2020, nell’ambito delle modifiche al regime forfettario appare urgente e indifferibile – conclude de Bertoldi – un intervento chiarificatore sulla decorrenza delle nuove cause di esclusione, in grado di fornire certezza in ordine agli effetti dei limiti applicativi, nel rispetto dei principi di trasparenza e leale collaborazione con i contribuenti, tenuto conto che questo provvedimento è atteso dagli operatori del settore quali commercialisti e consulenti tributari, nonché da oltre 500mila possessori di partita Iva”.