I grillini ci ricascano: catastrofismo e fake news sui prezzi dei carburanti

Era successo alcuni mesi fa, è successo di nuovo in questi giorni: il Movimento Cinque Stelle fa disinformazione sui prezzi della benzina, getta fumo negli occhi degli italiani che però capiscono e sbugiardano i grillini.

La figuraccia di Conte già mesi fa

Alcuni mesi fa, in estate, i carburanti avevano conosciuto un nuovo rialzo, con la benzina e il diesel che avevano sfiorato i due euro a litro. Era agosto, il clima era vacanziero e la strategia contiana fu quella del catastrofismo: l’avvocato del popolo pubblicò su X un post molto critico verso il Governo Meloni, facendo leva sul generale rialzo dei prezzi che per mesi aveva impazzato: “Molte delle famiglie che partono sono costrette a fare a meno delle bellezze del nostro Paese e a scegliere a malincuore mete meno costose” scriveva. E, rivolgendosi direttamente alla premier, aggiungeva: “Il tempo stringe, Presidente: hai intenzione di fare spallucce e nascondere la testa sotto la torrida sabbia d’agosto oppure intendi fare qualcosa?”. Un post subito andato a male, a causa degli stessi utenti di X (e quindi degli italiani): migliaia sono state le segnalazioni all’immagine utilizzata da Conte, che riportava dei prezzari esorbitanti. In alcuni casi raggiungevano anche i €2,40 al litro. Il finale è tragicomico: si è scoperto che quelle immagini riportate da Conte non risalivano certo all’agosto del 2023, ma al marzo 2022. Quando, in pratica, Conte aveva appena terminato il suo secondo mandato a Palazzo Chigi e si era unito all’esecutivo guidato da Mario Draghi. I prezzi della benzina che lui criticava, insomma, erano quelli che si ebbero sotto il suo stesso governo. E infatti, X ebbe la premura di aggiungere una didascalia di avvertenza alla foto: “Alla data attuale – si legge – nessuno dei prezzi pubblicati nel post trova riscontro nei prezzi medi indicati dal Ministero di competenza. La foto risale ad un articolo del 10 marzo 2022”.

M5S-Fanpage: accoppiata perdente

Forse, mai paghi di figuracce, i grillini hanno cercato di emulare il suo capo, proponendo di nuovo la stessa strategia: non appena il prezzo si alza, i pentastellati pubblicano la foto di prezzi molto più alti lamentandosene poi sui social. Questa volta, l’accoppiata perdente è con Fanpage, che nei giorni scorsi ha titolato: “Il prezzo della benzina sale ancora: a Milano superata la soglia del 2,50 euro per litro”. E i grillini aggiungono ironici: “Complimenti Giorgia!”. L’appoggio di una testata giornalistica, però, non ha evitato la smentita di X e la seconda tragica figuraccia: “In Lombardia – si legge nella nuova didascalia voluta dagli utenti – il prezzo medio regionale è €1,905 e nessun distributore è arrivato a €2,50”. In allegato è stato aggiunto il link dell’osservatorio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sui prezzi medi dei carburanti.

Obiettivo sterilizzazione

Non c’è dubbio, il costo dei carburanti è in risalita dal mese di dicembre, avendo raggiunto di nuovo i livelli della scorsa estate. In media, non si supera la soglia dei €2, e si è comunque ben distanti dai livelli che si conobbero coi governi precedenti. Livelli altissimi (anche – in quel caso sì – €2,40) che giustificarono, con colpevole ritardo, il taglio momentaneo delle accise dell’esecutivo di Mario Draghi. È ancora in vigore, comunque, la strategia del Governo Meloni, quella della sterilizzazione: tagliare gli extraprofitti dello Stato provenienti dall’Iva e causati da un eccessivo rialzo dei prezzi. La crisi mediorientale certamente non aiuta a fare delle previsioni nette e rassicuranti, ma il Governo Meloni ha già dato prova di riuscire a reggere una prima crisi dei carburanti. D’altronde, il problema dell’approvvigionamento di fonti energetiche attanaglierà ancora a lungo l’Europa, essendo stata incapace negli anni scorsi di rendersi autosufficiente e dovendo ancora oggi dipendere da oligopoli esteri.

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