C’è chi usa le feste nazionali per appropriarsene, trasformarle in eventi di parte e fare comizi vuoti e divisivi. Poi, vi è il Governo Meloni che lavora invece anche durante i ponti e annuncia iniziative le quali non rimangono lettera morta. La politica italiana è stata spesso affetta dalla cosiddetta annuncite, termine inventato anni fa da Matteo Renzi, ovvero, in tante circostanze il governante di turno ha promesso delle cose per poi lasciarle cadere nell’oblio e mai più nominarle, sperando che gli italiani se ne dimenticassero. Non sta accadendo tale fenomeno con la premier Giorgia Meloni e la maggioranza di centrodestra che la sostiene, le quali annunciano solo ciò che sanno di poter portare a conclusione, destinando il resto ad un lavoro di legislatura, a medio e lungo termine. Così, il decreto legge Coesione, varato dal Consiglio dei Ministri il Primo Maggio, ha ottenuto il via libera dal Senato e passa ora alla Camera, che ha tempo fino al 6 luglio per convertirlo in legge. Il dl Coesione contiene importanti stimoli per l’occupazione di giovani e donne, e nelle aree più svantaggiate come il Mezzogiorno. Il decreto parla di un esonero contributivo del 100% per due anni, riconosciuto alle imprese che assumono a tempo indeterminato giovani, donne e nel Sud Italia dall’1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025. Il dl Coesione è composto anche da altro come la destinazione di 18 milioni di euro da qui al 2029 per gli extra costi relativi al prolungamento della linea M1 della metropolitana di Milano e l’aumento del fondo deputato a finanziare la CIG dei dipendenti di Alitalia, ma ciò che spicca in modo particolare è il maxi sconto dedicato a tutte le assunzioni a tempo indeterminato, che rappresenta un incentivo formidabile ai fini della stabilizzazione dei posti di lavoro e della lotta alla precarietà. Sul sito del Dipartimento delle Finanze è stato pubblicato il decreto attuativo che introduce lo sconto sulle assunzioni previsto dalla riforma dell’IRPEF. La norma dispone per le imprese, ai fini della determinazione del reddito, la maggiorazione del costo del lavoro riguardante i neoassunti a tempo indeterminato, inclusi i contratti part time. Le aziende potranno incrementare il costo di nuovo personale stabile che sarà scontato a livello fiscale. Si andrà incontro ad una deduzione fiscale del 120 per cento, che salirà al 130% per le assunzioni di soggetti fragili, (disabili, donne con almeno due figli minorenni o disoccupate, donne vittime di violenza, giovani che rientrano negli incentivi all’occupazione). In sostanza, più assumi e più offri stabilità a precari e svantaggiati, meno paghi, come ha sempre sostenuto la premier Giorgia Meloni, la quale non nomina la precarietà ogni due per tre, ma la combatte attraverso l’azione politica concreta. A Elly Schlein, che sbraita contro la precarietà in ogni suo comizio, rimane il ruolo di tribuno arruffapopoli.