Il Ministero della salute stimola e non attacca le Regioni

Il Ministero della Salute ha realizzato un monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza, (LEA), giudicando la situazione Regione per Regione. È emerso un complessivo miglioramento dell’assistenza ospedaliera da parte del Servizio Sanitario Nazionale, ma permangono criticità nella prevenzione e nelle cure territoriali. Non tutte le Regioni camminano allo stesso passo e del resto, ciò è sempre accaduto, ma non mancano sorprese sia in positivo che in negativo. Le Regioni del Nord rimangono, secondo il monitoraggio, adempienti e con punteggi medi alti, ma il ministero registra una retrocessione sia dell’Emilia-Romagna che della Lombardia sul fronte dell’assistenza territoriale mentre la Calabria, pur avendo ancora un punteggio basso, presenta segni di miglioramento abbastanza netti e distribuiti su tutte le aree dell’assistenza sanitaria.

Le performance della Calabria iniziano a smentire la tiritera della sinistra secondo la quale la classe dirigente del Governo Meloni sarebbe impegnata ad arricchire le Regioni già ricche e ad impoverire ulteriormente le aree disagiate della Nazione, privandole di ogni assistenza pubblica. Il Governatore della Lombardia Attilio Fontana ha criticato i dati del monitoraggio ministeriale e ritiene immeritata la perdita di qualche punto inflitta alla Lombardia. Il presidente della Regione è ricorso pure a termini, diciamo così, coloriti, che sono stati giudicati inopportuni dal ministro della Salute Orazio Schillaci. Dal ministero si assicura che il monitoraggio sui LEA non abbia alcuna intenzione di penalizzare le Regioni, né la Lombardia, né tutte le altre rimanenti, bensì voglia garantire ai cittadini l’erogazione delle prestazioni alle quali hanno diritto. Il Governo, pur con la riforma della Autonomia differenziata e le varie gestioni regionali dei servizi sanitari, ha a cuore quegli strumenti come i LEA e i LEP affinché il livello minimo delle prestazioni sia uniforme in tutto il territorio nazionale. Si sottolinea altresì come la Lombardia, nonostante la segnalazione di alcune problematiche recenti, registri un punteggio superiore a 60, la soglia di sufficienza, in tutte le macro-aree, confermando la corretta garanzia di erogazione dei LEA.

Quindi, non occorre farne un caso politico. Il Governo, in tutte le Finanziarie approvate finora, ha messo a disposizione risorse ingenti per la Sanità, ponendo la parola fine alla stagione dei tagli dei governi di centrosinistra del PD o con il PD, e ha varato misure per dimezzare i tempi di attesa nella erogazione delle prestazioni. Tuttavia, c’è ancora molto da fare perché lo tsunami del Covid e le sforbiciate inique della sinistra hanno lasciato ferite profonde, perciò, il ministero della Salute, con i suoi monitoraggi e report, vuole fungere da stimolo costruttivo per le Regioni viste le loro enormi responsabilità e competenze in campo sanitario, non certo da demolitore di questa o quella Giunta regionale. La pandemia e le politiche in tema di Sanità dei governi precedenti hanno messo a dura prova anche le eccellenze come la Lombardia, il Piemonte per esempio e altre Regioni settentrionali. Pertanto, se qualcosa continua a non andare o non va più come una volta in quelle aree d’Italia sempre riconosciute come efficienti nell’ambito dei servizi pubblici, è bene che tutti i livelli di governo e amministrazione, locale e centrale, lavorino insieme senza minimizzare gli eventuali problemi e senza baruffe politiche.

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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