Ilaria Salis è stata l’ospite d’onore del salotto serale di Fabio Fazio, Che tempo che fa, in onda sul Nove. L’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, che nell’occasione ha pubblicizzato l’uscita della sua ultima opera letteraria, ha parlato del suo processo in Ungheria, lanciando accuse contro il governo di Orban e soprattutto contro il modo in cui è stato portato avanti il processo. Sarebbe basato, per lei, soltanto su motivazioni politiche: un racconto con cui vorrebbe regalarsi una sorta di immunità, oltre che parlamentare, anche morale. Ma ciò non toglie che a Budapest, i fatti di cui resta accusata sono abbastanza gravi: aver manganellato alcuni militanti di estrema destra. “Il problema – ha detto – è che questo processo in qualche modo per il governo ungherese è un processo politico, nel senso che sebbene il processo in tribunale non si sia ancora concluso, il problema è che io più e più volte sono stata bersaglio di dichiarazioni molto pesanti rilasciate da esponenti del governo, anche dallo stesso Orban quando è venuto in visita qua in Italia, in cui mi descrivono come una delinquente, una terrorista e dicono che merito una pena esemplare”. La chicca però è la seguente: “Non credo sia un accanimento proprio nei confronti miei come persona, ma un accanimento contro gli antifascisti”. Ma chiunque si reca anche solo per vacanza a Budapest, sa bene che evitare di manganellare persone è uno dei modi per evitare di essere arrestato.
Salis: “Occupate solo case sfitte”…
Ma nel salottino di Fazio non si è parlato soltanto dell’arresto e della detenzione dell’europarlamentare. Si è parlato anche di case, specie dopo che la Salis è entrata a far parte della commissione Casa all’interno del Parlamento europeo. Un’ex occupante abusiva di immobili popolari scelta per affrontare il problema del disagio abitativo: scelta sicuramente per la sua competenza nel settore, ci viene ovviamente da pensare. “Mi stupisco di come una certa parte di politici e di giornali riesca a strumentalizzare. Si stravolge la realtà. I movimenti di lotta per la casa occupano case del patrimonio pubblico che sono lasciate sfitte perché c’è un sistema che non funziona” ha detto la Salis. Quindi immobili sfitti, che certamente – in quanto popolari – non erano destinati a famiglie bisognose di un tetto dopo chissà quanto tempo trascorso all’interno di una lista nell’attesa che si sfollasse… Fazio non ha obiettato, ha accolto la tesi di Salis senza esitazioni, passando poi a un’altra domanda, dimenticando forse che le occupazioni che rivendica la Salis, con immobili sfitti o meno, restano un reato.
La sua apparizione in tv è stata commentata da Michele Barcaiuolo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Esteri e Difesa al Senato: ha parlato di spettacolo “indecente”, di un libro che “più che un’autobiografia, sembra un’apologia”. Il titolo del testo, in effetti, è “Vipera”, il cui significato è spiegato dalla Salis in persona: “È una parola che sentivo continuamente ripetere – ha raccontato la europarlamentare – ma non sapendo nulla di quella lingua ho dovuto aspettare di tornare in Italia per capire”. Si tratta, infatti, del manganello di cui era in possesso al momento dell’arresto. Salis dice che le è stato “trovato addosso”, come se fosse capito lì durante la perquisizione. Insomma, non uno spettacolo bellissimo da parte di chi si è salvata da un’accusa grave soltanto dopo che Bonelli e Fratoianni hanno ben deciso di cavalcare la sua storia a fini elettorali.