Ieri, a causa del complicazioni dovute ad un infarto avvenuto la scorsa domenica, è deceduto Luigi Riva, bomber della Nazionale italiana e bandiera della Serie A.
Ribattezzato dal cronista sportivo, Gianni Brera, con il soprannome “Rombo di Tuono”,
Con 35 reti e 42 presenze, si è rivelato il calciatore più forte del Team nazionale dal dopoguerra: con una media di 0.83 goal a partita, ha stabilito un primato eccellente.
Luigi Riva, regalò il primo ed unico scudetto al Cagliari nell’anno 1970, facendo sognare l’intera tifoseria dei rossoblù, lontano dalle offerte della Juventus e di quelle squadre che ad oggi, per notorietà, definiremmo con l’appellativo di “Big”.
L’amore per la maglia del Cagliari è sempre stato, per lui, più forte del denaro e dei possibili sogni di gloria che anche altre squadre avrebbero potuto regalargli.
Nella sua immensa lealtà, nel binomio unito ad una fede calcistica d’acciaio, ha sempre ricordato quanto segue: “Avrei guadagnato il triplo. Ma la Sardegna mi aveva fatto uomo. Era la mia terra, ero arrivato dall’età di 18 anni dal Leggiuno, in Lombardia. Volevo lo scudetto per la mia terra e ce l’abbiamo fatta. Noi banditi e pastori”.
Sardo “d’adozione”, arrivò nell’ isola italiana all’età di 18 anni, tracciando il più bel sogno di speranza per la principale società calcistica cagliaritana, rendendola l’orgoglio di tutta la nostra penisola.
Nessun rimorso e nessun rimpianto, quella di Riva rimarrà una storia negli annali dello spettacolo calcistico, da ricordare oggi, nel mondo in cui il denaro è ormai l’unica forza motrice dell’ attività agonistica al massimo livello: basti pensare alle innumerevoli proprietà multimilionarie, le quali si aggiudicano i migliori professionisti, strapagandoli con fior di quattrini.
Ebbene, prima della sua scomparsa, criticò in parte anche quel “Mondo del pallone” che ad oggi si muove su altri fronti, definendolo noioso.
In seguito asserì che nel panorama italiano ci fossero troppi giocatori stranieri: una critica, forse dettata dal desiderio di veder emergere le nuove leve, nascoste nei meandri dei campionati minori.
Riva fu la bandiera del Cagliari e della nostra nazionale, ci ha lasciati un mito sportivo del secolo scorso: nonostante la triste scomparsa, il tuono di Riva ha colpito nel segno della storia, lasciando una scia retta e luminosa di rosso e blu, nella roboante arena dello sport e della vita stessa.