Si è tenuta oggi la conferenza stampa “Iran: a un anno da Mahsa Amini, violenze e disinformazione del regime iraniano continuano” organizzata dal Sen. Giulio Terzi (FdI) in collaborazione con il Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella”, The Global News, Nessuno Tocchi Caino e FIDU. I lavori, a cui hanno partecipato Ingrid Betancourt, l’On. Emanuele Pozzolo, Elisabetta Zamparutti e Antonio Stango, sono stati aperti dal Sen. Terzi che ha annunciato la decisione odierna del Parlamento europeo di dedicare proprio alla memoria di Mahsa Amini il premio Sakharov per la libertà di pensiero 2023.
Terzi ha proseguito accogliendo con soddisfazione la risoluzione del Parlamento europeo, anch’essa adotta oggi, che condanna gli attacchi del 7 ottobre perpetrati da Hamas contro Israele, e denunciato la costante azione di disinformazione da parte dell’Iran e di attori regionali come Qatar, Kuwait, Siria e Iraq che hanno attribuito la responsabilità dell’attacco a Israele.
I deputati europei, ha aggiunto Terzi, hanno ribadito l’invito alla Commissione europea di “includere l’intero Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche e Hezbollah nell’elenco delle organizzazioni terroristiche stabilito dall’UE” e di avviare “un’indagine approfondita sul ruolo dell’Iran e di altri paesi come il Qatar e la Russia nel finanziamento e nel sostegno del terrorismo nella regione.” Inoltre, il Parlamento europeo “esorta la Commissione ad avviare una revisione approfondita di tutta l’assistenza finanziaria dell’UE alla Palestina e alla regione, al fine di garantire che nessun fondo dell’UE finanzi direttamente o indirettamente organizzazioni terroristiche”. Terzi ha aggiunto che “l’impegno per un Iran libero deve proseguire”.
Ingrid Betancourt ha messo in guardia dalla capacità infiltrazione da parte del regime iraniano perfino ai più alti livelli del governo statunitense, ricordando il caso della “Iran Experts Initiative”, un gruppo di esperti iraniani istituito nel 2014 dal Ministero degli Esteri iraniano per utilizzare americani di origine iraniana per influenzare la politica statunitense nei confronti dell’Iran. L’obiettivo era promuovere attività, narrative per “informare” i membri del congresso americano e di altre agenzie del governo sulla base dei punti forniti da Teheran.
L’On. Pozzolo ha stigmatizzato “quella che è di fatto un’OPA lanciata dal regime iraniano perfino sulle organizzazioni terroristiche sunnite, qualcosa di immaginabile fino a non molti anni fa. Serve quindi attivarsi con attenzione per capire cosa sta accadendo a causa dell’Iran e portare al centro dell’agenda internazionale il fatto che a Teheran c’è un problema.”
La tesoriera di Nessuno Tocchi Caino, Elisabetta Zamparutti, ha notato come “la resistenza incarni i crismi della modernità e promuova i diritti umani universali. Non ci siamo mai fatti distrarre da quella che è la vera natura del regime dittatoriale iraniano, perché è un grave errore considerarlo come elemento di stabilizzazione del medio oriente. L’Iran è invece elemento di destabilizzazione. È sufficiente vedere l’abuso della pena di morte da parte dell’Iran, che ha giustiziato ben 645 detenuti nel 2022. Mentre per quanto riguarda l’anno in corso siamo già a 590 esecuzioni”.
Il presidente della FIDU, Antonio Stango, ha infine ricordato il piano in 10 punti della resistenza iraniana, proposto dalla presidente Mariam Rajavi, che prevede un Iran laico, con la separazione dei poteri, privo di pena capitale, rispettoso dei diritti umani ed impegnato ad arginare ogni ambizione nucleare. “Esattamente il contrario di quanto persegue l’attuale regime iraniano, che metterebbe perfino Hamas in condizione di utilizzare l’arma nucleare. Uno scenario da scongiurare senza esitazione alcuna”, ha concluso Stango.