Mojtaba, tra i 4 figli dell’Ayatollah Khamenei, è stato considerato come il plausibile successore del padre: tra i 4 figli, egli sembra essere quello più esperto nelle materie religiose e sul diritto islamico, ma il padre sarebbe piuttosto contrario nel consegnare il proprio ruolo al figlio.
Tuttavia, non è ancora chiaro se gli altri figli ambiscano a conquistare il ruolo paterno in caso della dipartita di Khamenei.
Mojtaba ha 55 anni e viene considerato come l’uomo ombra dietro il governo e sebbene Khamenei sia contrario all’eredità di una stirpe nella guida del paese, le opposizioni, così come il resto delle voci dall’estero, l’hanno fondatamente accusato della sua deriva totalitaria, attribuendogli le colpe di un possibile culto del leader che abbia sulla propria base il “familismo”.
Le ultime elezioni, che hanno peraltro registrato una scarsissima affluenza alle urne, hanno assicurato all’Ayatollah Khamenei il potere di controllare l’ “Assemblea degli esperti” per la successione.
Il culto del Leader si sta intensificando maggiormente in tutti quei paesi che non conoscono quasi nient’altro che la guida unica, dove la democrazie ed il merito reale delle proposte non esiste, tanto meno il rispetto dei diritti umani.
Di fatto l’Iran è tra questi, anche considerando le terribili oppressioni della polizia morale musulmana, che ha tolto la vita a molte donne, ree di non aver indossato il velo e di non aver rispettato le norme contenute all’interno del Corano.
Nel remoto caso in cui si dovesse arrivare a delle elezioni democratiche del tutto differenti, oltre a scardinare l’attuale scenario corrente, l’Iran potrebbe riuscire a liberarsi dalla morsa degli Ayatollah e dei Mullah, che mantengono un ampio raggio d’azione nelle politiche restrittive iraniane. Un radicale cambio democratico nel paese, tuttavia, potrebbe portare un distacco non indifferente dai BRICS, togliendo alla Russia l’esportazione degli approvvigionamenti – tra cui i droni Shahed – di cui quest’ultima si è servita durante l’invasione del territorio ucraino.
Non resta che attendere la fine dei dissidi interni verificatisi in Iran fino a questo momento, trovino una vera e propria evoluzione politica, oppure che si spengano nel nulla in seguito ad una normalizzazione del “Potere ereditario”.