Le offese di Littizzetto ai soldati italiani. Paglia: “di fronte a loro bisogna solo inchinarsi”

Esiste un limite che non dovrebbe essere superato e di fronte a Donne e Uomini che con onore indossano l’uniforme bisogna solo inchinarsi”. Comincia così la lunga risposta del colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al valore militare, alle quantomeno discutibili affermazioni con cui Luciana Littizzetto, nel corso dell’ultima puntata della trasmissione, sul Nove, di Fabio Fazio, si è espressa riguardo ai soldati italiani.

Il tema era quello del riarmo europeo e la “comica” lo ha affrontato leggendo una lettera aperta alla presidente dell’Unione europea Ursula von der Leyen. “Noi italiani – dice la Littizzetto – non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere. Guardando i libri di storia si vede che, da Caporetto alla campagna di Russia, fino alla Grecia, sono più le volte che abbiamo perso. I nostri soldati ce li vedi a usare un bazooka? Al massimo sanno giocare alla playstation”. Sono parole, queste, che vanno ben oltre il voler fare ironia con battute che fanno ridere, forse, solo quelli che vivono con i paraocchi dell’ideologia di sinistra.

Scrive Gianfranco Paglia: “è irrispettoso fare sarcasmo nei confronti di chi ha giurato fedeltà alle istituzioni, alla Repubblica, al Paese, mettendo a repentaglio la propria vita”. Ed “è ingiusto alterare la realtà nell’affermare che i nostri militari hanno più perso che vinto. La storia dice altro e ci sono anche battaglie che se è vero che abbiamo perso, come quella di El Alamein, abbiamo ricevuto l’onore delle armi per il coraggio dimostrato. Ed è questo che fa la differenza”. Inoltre “a livello internazionale le nostre forze armate sono quotate e rispettate da tutti, e questo è un qualcosa che ci siamo guadagnati sul campo grazie al sacrificio dei nostri uomini”. Il colonnello Paglia conclude auspicando le scuse della Littizzetto, “non tanto a noi, che comunque continuiamo a rispettare il nostro giuramento quotidianamente, ma ai nostri Caduti, che hanno sacrificato il dono più prezioso per renderci tutti liberi, compreso chi continua a fare spettacolo denigrando”.

Alle sue parole fanno eco quelle del generale di corpo d’armata Giorgio Battisti, attualmente presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano, che punta il dito sull’offesa di Littizzetto agli “oltre 170 militari italiani che hanno perso la vita in operazioni dopo la Seconda guerra mondiale. E di questo dovrebbe almeno chiedere scusa”. Decise ed altrettanto dure (anzi, durissime), le tre risposte alla “comica” riportate da Il Giornale di un soldato, di un ex soldato e della mamma di un soldato, che raccontano di impegno e fatica (in missioni all’estero ma anche in Patria, tra le quali quelle di assistenza nei disastri e nelle calamità naturali), di momenti molto difficili e di rispetto per la bandiera italiana. E, dunque, per quanti la servono. 

Non sappiamo se la signora Littizzetto ha letto i commenti alla sua scenetta e se, dunque, si è resa conto di aver offeso i nostri soldati, le loro famiglie e tutti gli italiani (e sono tantissimi) che credono nel loro lavoro. Siamo però certi di una cosa: a fare “cagarissimo” non è l’Esercito Italiano ma, almeno in questo caso, la sua comicità.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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