“Il Muro di Berlino, costruito di notte nel 1961, cadde il 9 novembre del 1989 dopo quasi trent’anni in cui si è privato il popolo tedesco dell’allora Germania dell’Est di ogni tipo di libertà, ultimo baluardo del comunismo in Europa. Il Muro aveva un nome, era definito ‘muro di protezione antifascista’, e fu costruito per impedire la fuga verso la Germania dell’ovest, verso la libertà e la democrazia. Una ferita che per trent’anni è stato il simbolo della divisione dell’Europa e dell’oppressione del totalitarismo stalinista, centinaia di morti nel tentativo di oltrepassare quel muro e migliaia di famiglie divise. Il nome di quel muro non rappresenta nulla di nuovo nell’uso strumentale dell’antifascismo quale arma impropria di legittimazione del comunismo e dopo decenni siamo ancora a quel punto, nella testa di troppi esponenti eredi del comunismo anche nella democratica Repubblica italiana. E’ quindi giusto ricordare chi ha lottato e si è sacrificato per la libertà, è giusto ricordare che la democrazia e la libertà non possono avere aggettivi o qualificazioni, o si crede in questi valori oppure si fa soltanto della sterile propaganda”.
Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni.