“Fratelli d’Italia come partito di maggioranza relativa è impegnato ogni giorno in nuove sfide che la realtà impone all’agenda politica per dare risposte concrete ai cittadini. Allo stesso modo è importante non dimenticare storiche battaglie che ci ha visti impegnati già nella precedente legislatura. Tra queste sicuramente quella della remissione in bonis di centinaia di migliaia di piccoli imprenditori intrappolati con gli NPL (crediti deteriorati). Bene ha fatto il ministro Urso a mettere in agenda questa problematica. Le condizioni rispetto al 2018, anno in cui fu depositato il nostro disegno di legge 788, sono cambiate e quindi è giusto cercare un testo condiviso con il governo coinvolgendo tutti gli attori in campo incluse le società interessate. In quei calderoni di NPL ci sono sì le posizioni di alcuni furbetti e imprese fantasma, ma anche di tantissimi piccoli artigiani, commercianti che cercano in tutti i modi di mandare avanti la baracca e che, nonostante la volontà e i sacrifici per rimettersi in carreggiata, si trovano magari di fronte a società servicer, ovvero i soggetti ai quali ai sensi della Legge 130 vengono affidate la riscossione dei crediti ceduti, non meglio identificate con sede all’estero con le quali è complicatissimo interloquire o, nella migliore delle ipotesi, trovare in esse una controparte seria e ragionevole al tavolo delle trattative. E’ necessario offrire una panoramica più ampia e a tutto tondo sulle parti coinvolte: l’opacità che ha regnato e aleggia tutt’ora sulle modalità di cessione dei crediti deteriorati alle SPV (Special purpose vehicle), i rapporti che legano questi soggetti agli istituti di credito, la concentrazione di almeno il 50% delle posizioni nelle mani di pochissimi gestori, il ruolo sociale venuto meno da parte delle banche che prima si occupavano in prima persona del recupero, e delle ripercussioni su eventuale fallimento dell’impresa nel territorio di appartenenza. Migliaia di piccoli imprenditori sono a grave rischio di finire nelle mani degli usurai e della criminalità organizzata, come denunciano anche le Associazioni che da sempre lottano contro l’usura e in difesa delle vittime della speculazione finanziaria. Quindi è sacrosanto che il governo discuta eventuali modalità di intervento, nei modi che riterrà risolutivi senza alterare il mercato, per far tornare alla vita produttiva moltissime PMI che hanno debiti incagliati al di sotto del milione di euro o al di sopra, se il Parlamento riterrà opportuno aumentare tale soglia”.
Lo dichiara Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.