Nudità, animali sanguinanti e sacrificati in croce: a Mantova la mostra della vergogna

Nel calendario delle esposizioni temporanee in programma al palazzo ducale di Mantova, è prevista una rassegna dell’artista Hermann Nitsch, noto per le sue opere provocatorie, realizzate utilizzando sangue, viscere e carcasse di animali. Hermann Nitsch è, infatti, esponente del cosiddetto movimento azionista austriaco e creatore del “Teatro delle orge e dei misteri”, che si distingue per un linguaggio artistico violento e di genere horror, noto per essere caratterizzato da canoni estetici basati sullo strazio della carne umana ed animale, sulle crocefissioni e su pulsioni mortifere, soluzioni creative per le quali l’artista è stato arrestato e condannato più di una volta.
Alcune sue esposizioni sono già state revocate, in Italia (Palermo) e all’estero (addirittura a Vienna, città natale dell’artista), proprio per l’utilizzo, nelle sue installazioni, di litri di sangue animale e carcasse, ancora calde e, in quelle che lui chiama “Aktion”, di attori ricoperti di sangue che mimano pantomime orgiastiche. La notizia della rassegna, prevista tra maggio e giugno 2019, ha provocato sconcerto nella città di Mantova ed ha spinto circa trenta associazioni ambientaliste ed animaliste a riunirsi in un comitato denominato “L’Unione fa la forza” ed a rivolgere un appello pubblico alle istituzioni locali ed alla Soprintendenza per i beni e le attività culturali, affinché si impedisca lo svolgimento della rassegna; la Curia vescovile di Mantova ha ritirato il patrocinio alla rassegna, ravvisando nelle creazioni di Hermann Nitsch, elementi di esaltazione della dimensione orgiastica, di “dissacrazione del sacro”, nonché di offesa alla ritualità cristiana.

Per queste motivazioni, Fratelli d’Italia, attraverso la senatrice Isabella Rauti, ha presentato un’interrogazione al Ministro per i Beni e le Attività Culturali per “sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dello sconcerto che ha provocato, nella comunità civile e in quella cristiana della città di Mantova, la notizia dell’esposizione delle

opere di Nitsch al Palazzo ducale di Mantova e quali iniziative intenda adottare al fine di rispondere agli appelli tesi alla revoca di una kermesse, che proprio perché ospitata dell’area museale gonzaghesca, nella quale si conserva la reliquia del “preziosissimo sangue di Cristo”, appare più che mai provocatoria se non offensiva.”

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