“La Commissione Ambiente del Senato ha bocciato il parere del relatore sul contrasto alla PSA (Peste Suina Africana) in cui si prevedeva il controllo della fauna selvatica, in sostanza, contro l’abbattimento dei cinghiali nella zona interessata dall’emergenza. E’ stato approvato, invece, un parere sottoscritto dall’ala ambientalista della sinistra compreso PD e M5S che chiede di controllare la fauna con metodi ecologici. È chiaro che si tratta di un parere, certamente non vincolante per le Commissioni competenti, quali Agricoltura e Sanità che stanno esaminando il decreto legge, ma denota come ci sia una posizione demagogica che non tiene conto della realtà. E la realtà è che nella zona interessata dall’emergenza c’è un sovraffollamento della popolazione di cinghiali”.
Lo dichiarano i senatori di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, capogruppo nella Commissione Agricoltura, e Gaetano Nastri, vicepresidente della Commissione Ambiente.
“L’ISPRA – continuano i senatori La Pietra e Nastri – certifica che a fronte di un esemplare a km quadrato, numero sostenibile, ce ne sono invece tra i 14 ed i 15. Le direttive europee, inoltre, indicano che la malattia va eradicata dalla zona, il che di fatto significa procedere agli abbattimenti. Dunque, se non agiamo immediatamente con abbattimenti selettivi tra alcune settimane ci troveremo di fronte ad una popolazione quintuplicata rispetto all’attuale, e sarà praticamente impossibile contenere gli animali infetti nella zona rossa anche perchè saranno necessari mesi per poter recintate la zona”.
“Vedremo se anche in Commissione Agricoltura il Pd e il M5S avranno lo stesso atteggiamento e se si assumeranno la responsabilità della distruzione del comparto dell’allevamento dei suini e di quello della trasformazione, che rappresenta migliaia di posti di lavoro. Come Fratelli d’Italia abbiamo una posizione chiara: abbattimento dei cinghiali nella zona rossa; riduzione del numero di cinghiali nelle zone limitrofe e in generale nel paese; poteri straordinari al commissario; risorse adeguate. Dobbiamo salvare la filiera, i tempi sono sempre più stretti e bisogna adottare atti concreti e non posizione ideologiche lontano dalla realtà”, concludono i senatori di FdI.