Piano dell’aria, Rampelli (VpC-FdI): necessaria proroga anche per Roma macchine fuori uso per centinaia di migliaia di romani

“Oggi il Senato ha approvato la proroga per Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Roma Capitale e Regione Lazio ne chiedano l’estensione per il nostro territorio condizionata ai risultati di un monitoraggio aggiornato sulla qualità dell’aria e all’attuazione di interventi alternativi all’estensione della ZTL”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia commentando l’approvazione in Senato della conversione del decreto legge Qualità dell’Aria.

“Il piano sulla Qualità dell’Aria dell’ex pres. Zingaretti e del sindaco Gualtieri mette fuori uso le macchine di centinaia di migliaia di romani. Nei due anni dal varo del piano regionale i valori della qualità dell’aria si sono radicalmente trasformati anche a causa del fisiologico rinnovo del parco auto. Si rende quindi necessaria una nuova fase di monitoraggi delle centraline che, già sappiamo, oggi rilevano un tasso d’inquinamento dell’aria al di sotto dei limiti prescritti”.

“Va pure rilevato che Comune, Regione e Stato – ha aggiunto – non sono nelle condizioni di finanziare adeguatamente l’acquisto delle costose auto elettriche (per chi crede che questo sia il futuro della mobilità sostenibile): se anche 300mila proprietari di auto fossero oggi economicamente in grado di acquistare un mezzo elettrica non ne troverebbero la disponibilità sul mercato. Non esiste ancora una capacità dei soggetti erogatori di energia per distribuirla in numero sufficiente di colonnine di ricarica idonee a un fabbisogno così elevato. Il trasporto pubblico capitolino è totalmente carente e non è in grado di rappresentare una valida alternativa all’uso del mezzo privato”.

“Esistono quindi molteplici condizioni tali – ha concluso Rampelli – da suggerire alle autorità comunali e regionali di chiedere una proroga all’attuazione del piano regionale della qualità dell’aria, prima che le persone economicamente più fragili vedano svanire nel nulla i propri sacrifici economici senza poterlo neppure far fruttare con il legittimo diritto all’utilizzo della propria auto”.

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