“Credo che i numeri presentati oggi in commissione Bilancio dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, abbiano chiarito che ci troviamo di fronte a un numero di progetti e di fondi senza precedenti. Se a questo aggiuntiamo il confine temporale, il 2026, otteniamo un risultato che non deve spaventarci ma che induce a lavorare tutti uniti verso un’unica direzione: fare in modo che l’Italia non perda nemmeno un centesimo dei fondi previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza. La prima assunzione di responsabilità deve partire proprio dalla commissione Bilancio al Senato, che vaglierà nei prossimi giorni gli emendamenti al dl in conversione. Auspico che questi siano coerenti con la filosofia del testo, che non può trasformarsi in un decreto omnicomprensivo come accaduto in passato con altri testi in discussione. Dobbiamo fare bene e dobbiamo farlo in fretta. Credo, inoltre, che molte novità introdotte dal dl potranno essere mantenute come base per una futura e più ampia trasformazione della macchina amministrativa, che ha bisogno di tenere il passo con i cambiamenti socio-economici e soprattutto tecnologici che il presente ci pone davanti. Questo non significa accentrare potere, come ben chiarito dal Ministro Fitto anch’esso oggi in audizione. Tuttavia, appare lampante il bisogno di una riorganizzazione e semplificazione di molti meccanismi oggi in atto”.
Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, presidente della V commissione Bilancio di Palazzo Madama.