“É gravissimo il silenzio del Governo sulla crisi occupazionale del porto di Gioia Tauro, così come l’incapacità di andare oltre la fase degli annunci propagandistici valorizzando la strategicità dell’infrastruttura portuale nonché le potenzialità della Zes”. A sostenerlo, in un’interrogazione al Presidente del Consiglio ed ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, delle Infrastrutture e dei Trasporti e per il Sud, é il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro. Nell’interrogazione, sottoscritta anche dalla deputata siciliana Carmela Bucalo, si sottolinea che “il porto di Gioia Tauro, il più grande terminal per il transhipment presente in Italia e uno dei più importanti hub del traffico container nel bacino del Mediterraneo, sta vivendo una profonda crisi dovuta, tra l’altro, al notevole calo del traffico container, all’assenza di iniziative tese a migliorare le infrastrutture e alla mancanza di una ‘governance’ credibile. Il porto è oggetto di un braccio di ferro tra la Contship Italia e la MSC (Mediterranean Shipping Company) per il controllo e le prospettive del terminalista Medcenter Container Terminal che si riverbera pesantemente sulla vita del porto. Tali criticità si riflettono sui livelli occupazionali determinando una vera e propria emergenza che ha portato, il 27 luglio 2016, alla sottoscrizione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di una intesa istituzionale tra il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dello sviluppo economico, la Regione Calabria, l’Autorità portuale di Gioia Tauro e Invitalia S.p.a. finalizzata a salvaguardare l’occupazione nel sito portuale di Gioia Tauro”. Le due deputate di Fratelli d’Italia chiedono al Governo “quali iniziative urgenti intenda assumere per salvaguardare i lavoratori del Porto di Gioia Tauro anche attraverso l’intesa del 27 luglio 2016; per rivitalizzare l’area portuale e retroportuale di Gioia Tauro al fine di favorire la crescita economica di un’area strategica per gli investimenti esteri e per risolvere il conflitto tra i soci di Medcenter Container Terminal”. “La positiva soluzione della vertenza – conclude Wanda Ferro – non riguarda soltanto Gioia Tauro, ma il futuro della Calabria. Il porto non deve rimanere una cattedrale nel deserto, ma un elemento propulsivo dello sviluppo economico dell’intero territorio”.