Milano, 20 ottobre 1944. Sono le 11.49 del mattino quando un bombardamento alleato colpisce e distrugge la scuola elementare “Francesco Crispi”, nel quartiere popolare di Gorla. Le aule, in quel momento, sono piene di piccoli scolari: ne muoiono 184 (di età compresa tra i sei e gli undici anni), oltre a quattro insegnanti ed altrettanti bidelli, alla direttrice della scuola e ad un’assistente sanitaria. Si salvano solo quattro alunni. Soldati e mezzi di soccorso, aiutati da tutti gli abitanti del quartiere, si mettono subito in moto per recuperare i corpi delle vittime e nella speranza di trovare superstiti. Non abbandonano il lavoro per oltre tre giorni.
Oggi al posto della scuola c’è un monumento. Una statua che raffigura una madre che sostiene, levandolo al cielo, il corpo senza vita del figlio. Al di sotto, un ossario in cui riposano i resti delle vittime della strage. A rendere loro omaggio nei giorni scorsi si è recato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha deposto una corona di fiori ed incontrato i superstiti: “Una tragedia insensata, inimmaginabile, immane. Non si può dimenticare” ha detto il capo dello Stato riferendosi a quanto accaduto a Gorla.
Dalla strage sono passati ottant’anni. In occasione della ricorrenza Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge per l’istituzione del 20 ottobre come giorno del ricordo dei piccoli martiri di Gorla, che sta per essere assegnata alla commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati: l’idea, in sintesi, è quella di commemorare il tragico avvenimento con manifestazioni pubbliche, convegni e iniziative nelle scuole.
Nel corso di una conferenza stampa sul tema svoltasi nei giorni scorsi e moderata da Alessandro Amorese (capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione cultura) alla presenza anche di Michele Corcio, vice presidente dell’Associazione Nazionale vittime civili della guerra, il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti ha ricordato che “Gorla è una delle vicende occultate dalla storia e da chi ha voluto dare una piega chiaramente opportunistica alla lettura della storia. Per fortuna ci sono state generazioni che non si sono mai arrese a questo. Idealmente i piccoli martiri di Gorla possono darsi la mano con le vittime di un’altra strage nascosta, quella che avvenne sulla spiaggia di Vergarolla nell’italianissima Pola il 18 agosto 1946. Anche su quella interverremo con una proposta di legge, perché riteniamo che dopo aver estratto dall’oblio corposo e doloroso nel quale erano state gettate per la seconda volta le vittime delle foibe, adesso la destra politica darà alle vittime ciò che spettava loro. Da qui il nostro impegno come FdI perché sentiamo la responsabilità di mettere alcuni puntini su quegli occultamenti voluti”. A rimarcare l’importanza della memoria, dopo anni di silenzio, è stata anche la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti: “Fino a 20 anni fa anche per i milanesi Gorla era solo una fermata della metro, pochi sapevano della strage, veniva occultata. La Giornata punta a essere un’occasione di ricordo di quei fatti ma è importante anche per attualizzare quello che succede anche oggi con bambini che muoiono ancora nelle scuole”.