Roma Capitale, Rampelli (VpC-FdI): ultima chance per Roma, nessuno faccia ostruzionismo 

“Ultima chance per Roma. Abbiamo perso anche troppo tempo.La Capitale deve essere considerata una priorità. Le proposte ci sono, costituzionali o ordinarie, il Governo ha fatto il suo, ora bisogna decidere, e in fretta. Ma nessuno faccia ostruzionismo, altrimenti finiremo alla prossima legislatura, e non ce lo possiamo permettere”.

È quanto dichiara Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia e vice presidente della Camera, in un’intervista  Messaggero, tra i principali promotori dell’Osservatorio parlamentare per Roma tra i diversi partiti creato per promuovere la riforma che si ripromette di assegnare nuovi poteri e risorse alla Città Eterna.

“Intanto – dice – non bisogna  assimilarla al percorso delle autonomie differenziate regionali perché, anche alla luce dei problemi rilevati sul sistema sanitario in merito alla pandemia, si rischierebbe un impantanamento. Abbiamo aspettato anche troppo ed è incomprensibile come sia potuto accadere che, nelle condizioni date, si sia perso tanto tempo, cinque anni di governo nazionale Pd, otto di governo Zingaretti alla Regione Lazio, la sindaca Raggi in Campidoglio con i 5 stelle alla presidenza del Consiglio, il Pd rientrato al governo dal 2019… Evidentemente Roma non è stata considerata una priorità e così è finita negli abissi. Ora è al collasso, la responsabilità è solo in parte degli amministratori capitolini. Lo Stato italiano da due decenni sembra aver abbandonato la sua Capitale. Il suo graduale declino si rivela attraverso il trasferimento di funzioni primarie su Milano, i mancati investimenti su reti e servizi, l’allerta degrado e sicurezza nelle periferie, il crack nel ciclo dei rifiuti e nella mobilità. Occorrono nuovi progetti che coinvolgano l’intera nazione e diano a Roma lo stesso ruolo trainante che le altre capitali occidentali hanno sui rispettivi stati nazionali».

«Il Parlamento – ha aggiunto – deve fare il suo lavoro, le proposte ci sono, il Governo ha fatto il suo, ora occorre decidere.  Va rinegoziato il debito che Rutelli e Veltroni hanno accumulato negli anni di governo della sinistra. Lo Stato non può lasciare che i romani paghino 300 milioni l’anno fino al 2055, con l’Irpef più alta d’Italia. Poi la riforma serve anche a determinare confini economici invalicabili dello Stato centrale sulle competenze della Capitale. Roma non può fornire a proprie spese tutti i servizi per l’accesso a musei, chiese, aree archeologiche, fino allo stesso Colosseo senza avere una percentuale sui ricavi”.

“Il Pnrr – ha concluso – potrà essere importante per realizzare infrastrutture che producano sviluppo e ricchezza, per avviare un piano ambizioso di demolizione e ricostruzione nelle periferie dormitorio, introducendo il fattore identità nei nuovi modelli urbanistici”.

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