“La centralità di Roma nel dibattito politico è assolutamente positiva ma dovrebbe manifestarsi anche con le politiche di governo – e non solo di bilancio – spaziando a 360 gradi sulle competenze di tutti i ministeri. Primo fra tutti il ministero dell’Interno. Roma è fuori controllo, in alcune aree della Capitale lo Stato non esiste. Disquisire ora di quali poteri dare alla Capitale sembra una questione speciosa. Ho avvertito dall’intervento del ministro Gelmini un certo parallelismo tra la richiesta di autonomia differenziata di alcune Regioni del Nord e lo stato giuridico di Roma Capitale. Preferisco tenere ben distinte le due questioni anche alla luce del fortissimo impatto che la pandemia ha avuto sulle Regioni, mentre non ci sono ripercussione sulle funzioni di Roma Capitale. Sovrapporre i due argomenti potrebbe soltanto rallentare colpevolmente l’approvazione di una legge per conferire poteri alla Capitale, oggi surclassata da Milano in termini di investimenti da parte dello Stato, mentre i suoi competitori dovrebbero essere ben altri: Londra, Berlino, Parigi e tutte le capitale europee e occidentali”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo in prima commissione nel corso dell’audizione della ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini sullo status giuridico di Roma Capitale