“Il salario minimo rappresenta un capriccio delle opposizioni utile solo a mostrare unità che non esiste. La verità è che, sull’argomento, le single sindacali sono spaccate, le principali confederazioni produttive sono preoccupate per il rischio di indebolimento della contrattazione collettiva e di abbassamento dei salari. Basterebbe guardare come le opposizioni sono divise su tutto: dall’Ucraina alla Cina passando per la politica economica e fiscale, per rendersi conto che la forzatura proposta dal campo largo sul salario minimo non è altro che uno sterile tentativo di mettere insieme qualcosa che insieme non sa stare né in aula né alle urne. Non si può speculare sulle necessità dei lavoratori e degli svantaggiati, come peraltro il M5S ha già fatto con il RdC, il lavoro non è un capriccio appannaggio dei risultati elettorali. È vero, ci sono ancora situazioni da sanare ma la strada maestra resta la detassazione e il rafforzamento della contrattazione collettiva”. Così in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Volpi, componente della commissione Lavoro Pubblico e Privato.