“Seguo con grande attenzione ciò che sta avvenendo in Sri Lanka. Le proteste che hanno portato alle dimissioni del Presidente Rajapaksa e del Primo ministro Wickremesinghe sono un segno inequivocabile di un malessere sociale diffuso e profondo, frutto di scelte politiche sbagliate, soprattutto in ambito economico”. Così in una nota l’eurodeputato di FdI-Ecr e presidente della delegazione per le relazioni con i paesi dell’Asia Meridionale del Parlamento europeo, Nicola Procaccini. “Ho appreso con sollievo la decisione di Rajapaksa di dimettersi il 13 Luglio e l’annuncio dei leader dei partiti presenti in Parlamento di formare un governo di unità nazionale. È necessario garantire una transizione pacifica e l’Ue deve sostenere Colombo al fine di evitare episodi di violenza e di ripristinare il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche. Lo Sri Lanka deve affrontare una drammatica bancarotta, ma ad aggravare la crisi economica è stata la scellerata idea di vietare l’utilizzo dei fertilizzanti chimici che ha causato il crollo della produzione agricola. Ancora una volta il raggiungimento di obiettivi ambientali sbagliati ha causato ingenti danni alle popolazioni coinvolte. L’Ue – conclude Procaccini – deve essere maggiormente presente nella regione Indo-Pacifico offrendo modelli di cooperazione e di sviluppo alternativi a quelli della Cina che come nel caso dello Sri Lanka, hanno contribuito ad aggravare la crisi economica che ha provocato la rivolta”.