Ue. De Carlo (FdI): no a riconoscimento Prosek. Basta aggressione a nostro patrimonio enogastronomico

“La Croazia chiede all’Europa il riconoscimento del Prosek – Prosecco in croato – e la Commissione Europea rischia di violare le norme che lei stessa si è data a tutela dei prodotti dei paesi membri: l’ennesimo attacco all’agricoltura italiana. Prima vogliono farci mangiare gli insetti, poi danno soldi agli influencer per sostenere la ‘nuova agricoltura’, poi ancora e imitazioni della carne, il vino senza alcol e il semaforo del NutriScore per dirci cosa mangiare e cosa no, e ora l’ennesimo attacco al nostro sistema produttivo agricolo. L’italian sounding è una vera disgrazia per la nostra economia, che ci costa oltre 100 miliardi all’anno: ma di questo l’Europa non si cura, anzi ora si trova nella paradossale situazione di dover approvare la protezione della denominazione Prosek che altro non è che la traduzione di Prosecco in croato. Nonostante l’anno di pandemia, nel 2020 sono aumentati gli imbottigliamenti e i valori dell’export: cosa significherebbe immettere sul mercato una copia che si rifà solo nel nome alla nostra produzione di eccellenza? Mi auguro che la Commissione abbia un sussulto di dignità e non pubblichi la richiesta della Croazia in Gazzetta Ufficiale, difendendo così il regolamento dell’Organizzazione Comune dei Mercati da lei stessa stabilito e tutelando una denominazione conosciuta in tutto il mondo”.

Lo dichiara il senatore e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo.

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