Un asilo per i bambini siriani di Maaloula, grazie al contributo della Regione Piemonte.

Assessorato alla Cooperazione internazionale, HOPE Foundation e Patriarcato della Chiesa Greco-Melchita Cattolica, insieme per aiutare le prime vittime del terrorismo.

L’asilo San Giorgio di Maaloula, distrutto dai terroristi di Al Qaida, verrà ricostruito grazie al
contributo della Regione Piemonte e tornerà ad ospitare bambini e bambine di tutte le
confessioni religiose. Un gesto concreto di pace, in occasione del Natale, per portare una
speranza e aiutare le prime vittime del terrorismo.

Il Progetto, sostenuto dall’Assessorato alla Cooperazione internazionale della Regione
Piemonte, sarà realizzato dalla Fondazione HOPE in partnership locale con il Patriarcato della Chiesa Greco-Melchita Cattolica di Antiochia
“Con questa azione umanitaria, unica finora nel panorama della cooperazione decentrata delle Regioni, riscopriamo il senso più vero del Natale – dichiara l’assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte Maurizio Marrone. “Il Piemonte sarà protagonista della ricostruzione di quella culla della cristianità così profondamente ferita dall’odio islamista, partendo dall’assistenza ai bambini che rappresentano la migliore garanzia per il futuro di questa Siria, tornata sovrana all’insegna della libertà di culto e del pluralismo confessionale”.

“Maaloula è un luogo simbolico per cristiani e musulmani, che nel corso dei millenni ha
rappresentato un modello riuscito di convivenza – dichiara Samaan Daoud, Desk Officer
Medio Oriente di HOPE -. L’attacco terroristico di Al Nousra ha rappresentato quindi non solo un attacco nei confronti della popolazione cristiana, ma soprattutto a quello stesso “modello” faticosamente costruito e che oggi deve poter rinascere”.

“Ripartire con la ricostruzione dell’asilo è per noi un primo passo importante per edificare
nuovamente il modello di convivenza che è stata la caratteristica di Maalolula – dichiara
Marcello De Angelis, Vice Presidente di HOPE -. Questo sarà il primo mattone per ricostruire
l’”edificio” della convivenza culturale e religiosa. Un segnale concreto, che contribuirà in maniera concreta L’asilo è il luogo dove rinasce e cresce la convivenza. Nel momento in cui i bambini vivono lo stesso luogo, la stessa comunità torna a a riannodare i suoi legami e ricucire le sue ferite”.

IL PROGETTO IN DETTAGLIO
Patrimonio dell’Unesco, Maaloula dista 40 km a nord di Damasco. Il villaggio è famoso in tutto il mondo come uno dei luoghi simbolo della cristianità in Medio Oriente, esso ospita il monastero di S. Tecla e il monastero dei santi Sergio e Bacco, entrambi sono da secoli luogo di pellegrinaggio di fedeli cristiani e musulmani. Unico luogo al mondo dove è ancora parlato l’aramaico di Gesù Cristo, il villaggio è considerato un simbolo della convivenza interreligiosa.
Questa simbologia, oltre alle esigenze concrete dovute alla distruzione del villaggio nel 2013, è stata causa principale della scelta di Maaloula come sede del progetto. In questa linea si muove anche la scelta di ristrutturare l’asilo San Giorgio, dove bambini crescono e imparano insieme bambini cristiani (di tutte le confessioni presenti) e bambini musulmani, quale simbolo della rinascita della Siria basato sul mutuo rispetto e collaborazione.
Il progetto sosterrà il ritorno alla normalità della popolazione di Maaloula, gravemente colpita durante l’occupazione del gruppo terroristico jihadista Jabat Al Nousra (Al Qaida) nel 2013.

Obiettivo specifico del progetto è quello di permettere il ritorno all’asilo in sicurezza di oltre 50 bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, di tutte le religioni e confessioni presenti sul territorio cittadino, grazie alla ristrutturazione di 4 aule dell’asilo San Giorgio in sostituzione di quelle andate distrutte nel 2013 e ancora inagibili. Questo permetterà da un lato ai bambini di stare insieme in un contesto sereno (molti vengono da situazioni di grave disagio familiare tanto da non poter contribuire alle spese scolastiche) e ai genitori di svolgere il proprio lavoro in serenità sapendo i propri figli in un ambiente sicuro.

Prima dell’attacco del 2013 Maaloula contava circa 8.000 abitanti (15.000 in estate) e
attualmente sono rientrate nelle loro case circa 3.000 persone, mentre i restanti sono ancora IDP o rifugiati all’estero. Il progetto è volto anche a favorire il rientro delle persone e a consentire di riprendere una vita normale a loro e ai loro figli. L’asilo, l’unico del villaggio, è stato fondato dalla Parrocchia di San Giorgio nel 1983 e da allora ha ospitato bambini sia delle comunità cristiane che di quella musulmana. Chiuso nel 2013, è stato parzialmente riaperto nel 2016 e ad oggi funziona grazie alla presenza di 3 educatori, 2 assistenti, 1 portinaio/factotum e 1 autista, che accompagna i bambini a scuola la mattina e li riaccompagna a casa il pomeriggio (l’asilo è aperto dalle 8 alle 14).

HOPE – Humanitarian OPErations
HOPE – Humanitarian OPErations è una fondazione privata con fini umanitari costituita in Belgio e con sedi locali e operative in diversi paesi tra cui l’Italia e a Torino.
HOPE mira a convertire le situazioni di emergenza dovute a disastri ambientali, conflitti e
vulnerabilità sociali in opportunità di sviluppo economico, sociale e culturale sostenibile, sia
come individui che come comunità, attraverso la promozione della cultura dell’indipendenza e il coinvolgimento delle comunità stesse a partire dalla fase di salvaguardia fino alla realizzazione di una nuova vita quotidiana.

Patriarcato della Chiesa Greco-Melchita Cattolica di Antiochia
Il Patriarcato ha collaborato con diversi partner come ad esempio: L’OEuvre d’Orient, Aiuto alla chiesa che soffre, Caritas ed altri partner locali nel paese per realizzare altri progetti in diverse località in Siria. I progetti che sono stati portati a termine a Maaloula sono: pulire le strade dopo la liberazione di Maaloula, restauro di alcune abitazioni, restauro di una parte del Monastero di Santi Sergio e Bacco, la parte chiesa di San Giorgio ed altri progetti umanitari. Il Patriarcato si occuperà del coordinamento di tutte le attività in loco, garantendo che la ristrutturazione delle aule si svolgerà secondo i principi di congruità e economicità.

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