“Dopo le tre mega commesse assegnate dalla Regione Lazio alla Ecotech, vicenda denunciata dal gruppo regionale Fdi e portata da me in Parlamento, per la fornitura di mascherine mai giunte a destinazione nonostante l’Ente avesse già anticipato decine e decine di milioni di euro, quanto emerge nelle ultime ore getta un’ombra ancora più inquietante sulla gestione Zingaretti. Intanto attendiamo il giusto corso dell’inchiesta, la totale restituzione dei soldi conferiti alla Ecotech e il perseguimento dei colpevoli di questo mistero. Confidiamo nel celere lavoro della Procura di Roma.
Ma ora, secondo quanto riportato dalla stampa, pare potrebbe esserci la mano dei clan mafiosi sulle gare sull’approvvigionamento dei dispositivi di protezione. L’ultima grana riguarderebbe una società sospettata dall’antimafia di avere legami con la criminalità organizzata. Titolari della ditta affiliati alle cosche e che, con un fatturato di appena 330mila euro e con un utile di 1000 euro, sarebbero riusciti a firmare un contratto da 27 milioni di euro, di cui 5 già incassati, con la Regione Lazio. Peccato che la fornitura di 2 milioni destinata alla Protezione Civile non sia mai arrivata. La lezione di marzo evidentemente non ha insegnato granché a Zingaretti che è opportuno chiarisca subito anche questa vicenda.
Il tutto in aggiunta agli sperperi sul palazzo della Provincia di Roma, le inchieste della Corte dei Conti sulla vicenda dell’assessore alla Sanità, le nomine di dirigenti esterni ritenute illegittime dal Consiglio di Stato. Chi doveva vigilare lo ha fatto? Siamo forse e di nuovo in presenza di un ‘caso Palamara’, con una gestione strabica della giustizia che ignora questioni inquietanti quando riguardano il Pd? Non vorremmo assistere a quanto di misterioso accadde con l’inchiesta ’terra di mezzo’, ribattezzata irresponsabilmente ‘mafia capitale’, dove misteriosamente fu colpito nella stessa inchiesta il sindaco di Roma ma non il Governatore della Regione, che pure risultò coinvolta pesantemente nella vicenda”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.