Si è sempre più vicini alle elezioni europee di giugno e, come accade ogni volta che ce n’è necessità, è stata riattivata la macchina del fango contro la destra. A riaprire le danze è stato il Domani, che ha pubblicato ieri un pezzo spiattellato in prima pagina su una presunta tangente da 15 mila euro del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti per degli appalti a Piacenza. “Foti mi ha chiesto 15 mila euro” titola il quotidiano: il Domani è molto dettagliato, ha riportato intercettazioni “inedite” servite quasi fossero cimeli di guerra, ha parlato di indagine ancora in corso e di “agitazione tra i vertici del partito”. Eccola, è l’occasione giusta: il titolo scandalistico e sensazionalistico potrà veramente far svoltare il quotidiano, sarà il nuovo epicentro del giornalismo d’inchiesta. Effettivamente, dopo le continue figuracce di Repubblica il ruolo di spargitore di fango era rimasto vacante.
Ma proprio come nel caso di Repubblica, smentita pochissime ore dopo aver annunciato che l’Europa era pronta a indagare su presunte violazioni dello Stato di diritto in Italia (smentita dalle stesse Istituzioni europee), anche questa volta per il giornalismo militante di sinistra è andata malissimo: a decretare la sconfitta del Domani è stato addirittura dal procuratore di Piacenza in persona, Grazia Pradella, che si occupa del caso. Una smentita arrivata alle 12 del giorno stesso della pubblicazione del pezzo, appena cinque/sei ore dopo l’arrivo dei quotidiani nelle edicole. Difficilmente si sono registrate débâcle di questo genere… Il procuratore ha informato tramite una nota che la Procura aveva già firmato venerdì scorso la richiesta di archiviazione per Foti e che “dovendosi esprimere il Gip su detta richiesta – ha specificato la Procura – non si intende rilasciare ulteriori delucidazioni”. Una precisazione doverosa, arrivata “a chiarimento di notizie apparse recentemente sui media”.
Peccato per il Domani: per sei ore era andato tutto liscio, reggeva in pieno la narrazione di cattivone fascista e corrotto con cui si era cercato di infangare Foti. Il quale, tra le altre cose, era stato pure accusato di intrattenere rapporti con la ‘ndrangheta: in pratica, in una Regione governata da ottant’anni dalla sinistra, secondo il Domani la criminalità era in contatto solo col centrodestra. Un racconto che effettivamente faceva fatica a stare in piedi. Ma non importa, stava andando tutto liscio. Fino alla smentita del procuratore in persona. Il grado massimo di epicità si è raggiunta alla chiosa dell’articolo: “Sarà per questo che la procura piacentina non ha ancora archiviato l’indagine sul fedelissimo di Meloni” aveva scritto il Domani. Detto fatto: indagine archiviata e articolo invecchiato malissimo in tempi record. L’ennesima brutta figura del giornalismo di sinistra, l’ennesimo tentativo fallito della macchina del fango.