“Apprezzo l’iniziativa dell’Accademia della Crusca che intende proporre un glossario per l’appropriata traduzione in italiano delle parole straniere, in particolare l’inglese, entrate nel nostro dizionario, nel parlato e addirittura nei testi amministrativi e normativi. Concordo soprattutto sullo spirito con il quale l’Accademia affronta la questione: la lingua dev’essere accessibile, a scuola, come sul lavoro, al mercato, negli uffici della pubblica amministrazione. Comunicare attraverso una lingua straniera significa diminuire i diritti democratici delle persone meno istruite. La lingua è prima di tutto democrazia oltre che identità. Se come conservatore mi preoccupo della nostra identità come politico eletto dal popolo italiano mi devo battere per l’accessibilità alla legge, e quindi la democrazia. E questo spirito dovrebbe animare tutti coloro che rappresentano in un modo o in un altro la Repubblica italiana, che sia parlamentare, ministro o ad (e non ceo) di un’azienda partecipata dello Stato”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, primo firmatario della Pdlc sull’introduzione dell’italiano in Costituzione.