Tra i tanti scioperi indetti negli ultimi giorni, c’è stato quello del personale sanitario. Ma anche stavolta, come lo scorso anno, i sindacati hanno fatto flop e dati lo confermano: “I numeri pubblicati sul sito del Dipartimento della funzione pubblica indicano un’adesione esigua, poco al di sopra dell’1%, allo sciopero di ieri proclamato da alcuni sindacati. Percentuale lontana da quella dichiarata dalle organizzazioni e che peraltro è in linea con quella dello sciopero indetto lo scorso anno, dalle stesse sigle, che si è fermato a un’adesione del 3%. Medici e infermieri sono consapevoli del lavoro che stiamo portando avanti, nonostante le tante difficoltà, e a loro va il mio ringraziamento per la professionalità e l’abnegazione con cui si dedicano alla cura dei cittadini. Continueremo a fare tutto il possibile per ripagare questo impegno”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
E anche l’anno scorso, del resto, il flop era stato clamoroso: in protesta, anche quella volta, contro la manovra di Bilancio varata dall’esecutivo, la percentuale di adesione prevista era dell’80%, aizzata anche dalla notizia di una presunta decurtazione delle pensioni prontamente smentita da Palazzo Chigi: le adesioni, tuttavia, si fermarono al 2,7%. Dando dimostrazione, già in quel caso, di come la politica dello “scioperare a prescindere” sia un’arma a doppio taglio: da un lato può dare la parvenza (ma solo parvenza, che tale rimane) che ci sia un ampio e diffuso malcontento, dall’altro però si svilisce la causa sindacale che pure può essere fruttifera se utilizzata con criterio. Anche i medici, a quanto pare, rientrano negli italiani che hanno perso fiducia negli scioperi e nelle lotte sindacali: tre italiani su quattro non credono più nei sindacati, il 63% dei cittadini sostiene che i toni utilizzati sono eccessivi e pericolosi, il 66% sostiene che gli scioperi hanno perso la loro efficacia, il 50% dice che vengono abusati dai sindacati “solo per attirare consensi nei loro confronti”.
L’attenzione del Governo Meloni per la sanità
E del resto, come ricordato dal ministro Schillaci, ha un peso non indifferente sul fallimento degli scioperi anche il lavoro del governo in fatto di sanità. È questo, infatti, l’esecutivo che ha permesso al Fondo sanitario nazionale di raggiungere la soglia di risorse più alta di sempre, circa 140 miliardi di euro per il 2025, reggendo la spesa anche in rapporto a un Pil che è in crescita, superando i livelli conosciuti persino negli anni della pandemia, quando lo sforzo avrebbe dovuto essere massimo. Nell’ultima manovra, il Governo ha previsto un maxi prelievo da banche e assicurazione dal valore di 3,5 miliardi di euro che andranno proprio a supportare il settore sanitario. È arrivata, nei scorsi giorni, la legge contro le aggressioni al personale dei pronto soccorso: si prevede l’applicazione dell’arresto in flagranza di reato differito, fino alle 48 ore successive all’accaduto per chi reca danno al personale sanitario o a strutture e materiali, in modo tale da allungare i tempi per l’arresto degli aggressori. Le pene vengono inasprite, con la reclusione da 1 a 5 anni e multe fino a 10mila euro. È stata potenziata la presenza di polizia negli ospedali e aumentata l’indennità di specificità, come pure gli importi per le prestazioni aggiuntive. “Per i sindacati – hanno specificato i componenti della commissione Affari sociali di Fratelli d’Italia alla Camera – non è abbastanza eppure il Governo ha messo quasi tutte le risorse destinate alla sanità, a sostegno del personale. Sono due anni che si dà priorità alle misure per chi lavora nel servizio pubblico. Continueremo ad impegnarci per gli operatori sanitari; lo sciopero è un diritto che nessuno contesta, ma i fatti dicono che il governo Meloni sta dando risposte”.
Sciopero inutile visto quello che il governo sta facendo per la sanità. Chi ha distrutto veramente la sanità , adesso inveisce contro il governo, ma il numero chiuso a medicina, la chiusura di ospedali in tutta la Nazione negli anni precedenti, non è certamente stata Giorgia Meloni a volerlo.