Nei primi otto mesi di quest’anno la produzione metalmeccanica ha perso il 19,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Non si salva l’export, ancora di salvezza nelle precedenti crisi, che segna un -16,7% nei primi sette mesi rispetto all’anno scorso. Sono i dati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’industria metalmeccanica, giunta alla 155esima edizione, in cui si sottolinea che, a fronte dell’attività produttiva italiana nel complesso diminuita del 15,4% tra gennaio-agosto, le aziende metalmeccaniche “hanno subito in misura maggiore il lockdown”. Questa “è la realtà con cui oggi tutti si devono confrontare e nella quale tutto deve essere calato, compreso il contratto nazionale”, afferma il direttore generale, Stefano Franchi.
Dai dati dell’indagine emerge che nell’ambito dell’aggregato metalmeccanico i cali sono risultati diffusi a quasi tutte le attivita’ con perdite del 20,4% per i Prodotti in metallo, del 19,1% per le macchine ed apparecchi meccanici e del 34,7% per gli autoveicoli e rimorchi. Siamo dentro una crisi senza precedenti – spiegano da Federmeccanica.
La recessione e’ globale, e questo e’ un grande male per chi come le aziende metalmeccaniche ha una vocazione fortemente esportatrice”.