Marocco, lo strano caso degli Ambasciatori rinchiusi in un hotel di Rabat

Oltre venti ambasciatori del Regno del Marocco si trovano nell’Hotel Hassat a Rabat da circa un mese, senza poter uscire e neppure incontrare le rispettive famiglie. Che succede nella diplomazia marocchina?

Il 25 aprile, il Ministero degli Affari Esteri ha informato gli ambasciatori in procinto di recarsi in paesi stranieri di aver ricevuto i necessari nulla osta per il loro accreditamento, invitandoli a recarsi nella capitale per il tradizionale incontro con Re Mohammed VI prima di partire per le rispettive destinazioni. La maggioranza degli ambasciatori ha preso alloggio all’Hotel Hassan, dov’è giunta il 29 aprile. Tuttavia, l’evento con il Re che si sarebbe dovuto svolgere il 30 aprile non ha mai avuto luogo, mentre l’Hotel Hassan è diventato una sorta di prigione per gli alti funzionari.

Non si conoscono i reali motivi dell’accaduto e il Ministero degli Affari Esteri non si è ancora pronunciato al riguardo. Il quotidiano Chorok News 24 attribuisce le responsabilità sia al Ministro degli Affari Esteri, Nasser Boreita, che al direttore del protocollo al Palazzo reale. Inoltre, punta il dito sulle restrizioni imposte dal Ministero all’uso dei social networks da parte dei diplomatici, con il pretesto del dovere alla riservatezza. Sembra, invece, che il Ministro e il gruppo di potere attorno a sé non gradiscano le critiche, spesso feroci, che gli vengono mosse dagli stessi diplomatici su FaceBook o Twitter. Alcuni diplomatici si sono appellati persino al Re per denunciare le “violazioni dei diritti umani” subite, concernenti principalmente gli avanzamenti di carriera e l’applicazione di “doppi standard”, ovvero di trattamenti di favore verso certi funzionari a dispetto di altri.

Su questo fronte, le critiche travolgono anche il Ministro dell’Interno, Abdelouafi Laftit, il quale secondo Chorok News 24 avrebbe ottenuto per il fratello Youssef una posizione all’interno del Dipartimento per gli Affari con Asia e Oceania, dopo gli incarichi ottenuti presso le ambasciate di Bruxelles e l’Aja.

D’altro canto, non si può escludere che all’Hotel Hassan di Rabat sia in corso un regolamento di conti con quegli ambasciatori precedentemente implicati in episodi di corruzione nello svolgimento del proprio incarico in sedi estere. Negli ultimi anni sono state infatti numerose le inchieste giornalistiche che hanno fatto luce sulla “mala-diplomazia” marocchina. Le principali hanno riguardato l’ex ambasciatore in Italia, Hassan Abouyoub, recentemente associato al caso di Imane Fedil, la modella recentemente scomparsa a Milano a causa di un possibile avvelenamento.

S.S.

Fonte: Goud.ma

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Redazione
Redazione
La Redazione de La Voce del Patriota

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati