Dopo gli endorsement ricevuti negli ultimi mesi dalle più importanti testate internazionali, arriva oggi un’ulteriore incoronazione per Giorgia Meloni, questa volta dalla prestigiosa testata ‘Revue des Deux Mondes’. Il giornale francese dedica un editoriale al Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia, definendola “una guida per i conservatori europei”. In copertina, accanto al titolo “Le destre vincenti”, Meloni viene indicata come punto di riferimento per la destra francese. Nell’articolo si sottolinea come, con Meloni al governo, l’Italia possa vantare una destra liberale in economia e rispettosa delle istituzioni nazionali ed europee.Una sonora sberla per la sinistra italiana, che continua ad attaccare rabbiosamente le politiche del governo dipingendo scenari apocalittici, mentre all’estero la realtà viene riconosciuta: “in meno di cinque anni Giorgia Meloni ha risollevato la situazione economica del suo Paese”, si legge nell’articolo.
La premier Giorgia Meloni è, secondo Thibault Muzergues, analista politico francese che vive a Roma e lavora per il think tank americano International Republican Institute, “un UFO nella politica europea”, una figura di spicco di un post-populismo che rispetta il quadro delle istituzioni e si appoggia inequivocabilmente sulla divisione a destra-sinistra, a scapito del popolo-élite.
“I risultati parlano chiaro”, sottolinea, a sua volta, in una nota Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, le politiche di coesione e il Pnrr. Giorgia Meloni e il suo governo stanno centrando tutti gli obiettivi. E mentre la sinistra viene consumata dall’invidia, l’Europa prende appunti”.
La Revue des Deux Mondes è una rivista bimestrale francese, fondata da François Buloz il 1º agosto 1829, con l’obiettivo di fornire alla Francia una tribuna delle idee che permettesse in confronto con gli altri paesi d’Europa e col continente americano. È la più antica rivista europea fra quelle ancora in attività.
Redattore capo dal 1831 e poi proprietario, Buloz diede un indirizzo umanistico alla rivista, valendosi della collaborazione di letterati quali Alexandre Dumas, Alfred de Vigny, Honoré de Balzac, Charles Didier, Charles Augustin Sainte-Beuve, Charles Baudelaire, Victor Hugo, ecc. Ma ben presto la politica, l’economia e le arti figurative assunsero una maggiore importanza. Accresciuta in autorevolezza, nella seconda metà del XIX secolo la rivista ebbe una linea di liberalismo moderato opponendosi a Napoleone III. Nel periodo del Secondo impero vi collaborarono fra gli altri Ernest Renan e Charles Marie René Leconte de Lisle, Elme Marie Caro mentre Charles Baudelaire nel 1855 vi fece apparire una selezione de I fiori del male.
Dopo la morte nel di Buloz (1877), la rivista fu diretta fra gli altri da Charles Buloz, figlio di François, e successivamente da Ferdinand Brunetière (che la spostò su posizioni cattoliche), Francis Charmes, René Doumic, André Chaumeix, tutti membri dell’Académie française, e Claude-Joseph Gignoux.