Priorità sinistre: augurare buon Ramadan

Il sindaco di Bologna, dopo aver esposto la bandiera palestinese, augura “Ramadan Mubarak” ai musulmani. Il video scatena l’ira dei bolognesi

Per i cristiani si sta avvicinando la Pasqua. C’è il Carnevale, poi il mercoledì delle ceneri, inizierà in seguito la quaresima. Ma è anche tempo di Ramadan, iniziato questo marzo. E ovviamente, di fronte a una minoranza musulmana e alla maggioranza cristiana, il sindaco di Bologna, Mattia Lepore, ha scelto di impegnarsi fino in fondo per rendere speciale il periodo di digiuno per i fratelli musulmani mentre, negli anni passati, ha deliberatamente scelto non dedicare la stessa passione alle festività cattoliche. La differenza è plateale: a Natale, il sindaco espositore di bandiere palestinesi dai balconi del suo Comune si è limitato a dei freddi “auguri a tutti i bolognesi” in un video in cui si mostra al fianco di medici e malati chiedendo ai suoi utenti di ricordarsi “di chi soffre, di chi lavora e dell’orizzonte”. Per il Ramadan, invece, Lepore si è superato e ha scelto di integrarsi a pieno nei costumi dell’Islam, rivolgendo i suoi più vivi auguri: “Buon Ramadan” con tanto di un arabo “salam aleikum”.

Ecco, allora, l’integrazione tanto ricercata dalla sinistra. Un’integrazione fatta di ipocrisia, dove non è la minoranza ad adeguarsi alla società che la ospita, casomai avviene il contrario. E al diavolo la nostra cultura, le nostre tradizioni e tutto ciò che ha costruito la nostra società così com’è, secondo secoli di evoluzione e perfezionamenti. Sono circa 2,5 milioni i musulmani presenti in Italia secondo l’Unione delle Comunità islamiche. Persone che adesso, o in un prossimo futuro, possono armarsi di matita e votare. Magari a chi promette modalità semplificate per ottenere la cittadinanza italiana, magari a chi dedica un minuto per auguri di buon Ramadan, con tanto di emoji della mezza luna.

Gli utenti rispondono: “Livello bassissimo”

I commenti al video che Lepore ha pubblicato sui suoi profili sociali però non lasciano scampo: “Mai sentito i suoi auguri in occasione delle festività cristiane, né ebraiche, né per la vasta comunità cinese che vive e lavora a Bologna” ha scritto sui social un utente. Un altro risponde: “La comunità cattolica aspetta gli auguri di Buona Pasqua”. E ancora: “Non comprendo il fine del video: ci sono moltissime comunità religiose e gruppi, ma non ho ricordo di saluti o omaggi formali ad esse… Sarà la mia età…”.

Un’ipocrisia che viene fatta notare, insomma, dagli stessi cittadini. Probabilmente proprio quei cittadini di serie B che, pur essendo in maggioranza, non meritano la stessa attenzione in occasioni di festività religiose a loro care. C’è anche spazio per una piccola telenovela, perché il sindaco risponde a un utente, che scrive: “Grande comunità, tanti voti. Credo si possano fare le cose fatte bene anche senza ostentare, perché si percepisce. Che dispiacere”. Allora Lepore: “Ostentare cosa?”. “Ogni argomento – risponde l’utente – trasuda ostentazione. Vorrei l’umiltà dell’inizio e la perseveranza del prima nella posizione di adesso”. La diatriba si fa piuttosto lunga e Lepore, probabilmente stizzito, urla al razzismo, l’arma sempre utile quando si è a corto di argomenti: “Ti dà fastidio che io saluti con rispetto la comunità mussulmana. Da quello che mi scrivi capisco questo, ma io considero la libertà religiosa e il rispetto verso ogni credo valori democratici”. L’utente chiarisce: “Io non sono razzista come ti piacerebbe fossi”. E poi, l’amarezza finale: “Davvero livello bassissimo”.

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