L’atlantismo è uno dei punti principali su cui si basa il governo italiano guidato da Giorgia Meloni, che ha più volte specificato, fin dal suo primo discorso di insediamento alle Camere, l’importanza della presenza italiana nella NATO. E proprio come Meloni, anche gli italiani stanno con la NATO: a rivelarlo un’indagine condotta dalla stessa organizzazione sulla percezione dei cittadini dei vari Stati membri su sicurezza e difesa. In generale, nel 2023 per il 61% dei cittadini (in linea con l’anno precedente) l’adesione alla NATO rende meno probabili attacchi militari stranieri, mentre rispetto al 2022 sono aumentati, fino al 40%, i cittadini che vorrebbero un implemento della spesa militare nei loro Stati.
Anche in Italia, come detto, la maggioranza dei cittadini è convintamente atlantista. Il 59% dei cittadini italiani, infatti, è concorde alla fornitura di armi all’Ucraina nel conflitto con la Russia. Percentuale simile (58%) anche per chi si dice favorevole alla difesa da parte dell’Italia di un altro Paese NATO se attaccato, mentre si alza al 69% per quelli che voterebbero favorevolmente affinché l’Italia resti nell’alleanza. Il 77% degli italiani, poi, considera importante l’apporto della NATO alla futura sicurezza nazionale, mentre il 69% ritiene che la presenza italiana nella NATO scoraggia l’attacco militare di altri Paesi stranieri. Infine, per l’83% degli italiani il rapporto tra Nord America ed Europa è fondamentale per gestire la sicurezza odierna a livello mondiale.
Quella della NATO è la conferma che l’Italia è pienamente parte dell’alleanza atlantica e il lavoro diplomatico del governo Meloni ha certamente rafforzato la centralità dell’Italia nel ramo europeo dell’organizzazione.