Non si tratta del remake del film “Se scappi ti sposo” con Julia Roberts e Richard Gere ma di una storia vera. Protagonisti sono una psichiatra e un ceramista di 55 anni con un passato di depressione che avrebbero dovuto pronunciare il fatidico “sì” sabato 5 aprile a Palermo, se non fosse accaduto che il promesso sposo fuggisse Il giorno prima del matrimonio con i regali di nozze degli invitati, comprese le buste con denaro donate da amici e parenti della coppia.
Lui, con un passato difficile segnato dalla depressione aveva conosciuto lei, la sua psichiatra durante appunto la psicoterapia e tra loro era nata una relazione d’amore, culminata nella decisione di sposarsi. A mettere in crisi l’uomo sarebbe stata una lite due giorni prima della cerimonia per questioni legate alla lista degli invitati e a episodi del passato. Venerdì, giorno prima delle nozze, l’uomo era apparso particolarmente agitato e turbato. Dicendo di voler cenare dalla madre era uscito dalla casa con la quale conviveva con la futura sposa senza farvi più ritorno e facendo perdere in un primo momento ogni traccia di sé, per poi inviare alla compagna dei messaggi allarmanti quali “Non avrei mai dovuto esserci in questo mondo”, “Me ne vado”, “Mi dispiace, ti amo ma ti faccio del male. Non posso vivere più”.
Temendo il peggio, la psichiatra ha sporto denuncia di scomparsa e dopo ore di ricerche, la polizia ha rintracciato l’uomo a Balestrate, in provincia di Palermo, addormentato in auto, in evidente stato confusionale e sotto l’effetto di ansiolitici. Trasportato in ospedale per accertamenti è stato poi riaccompagnato a casa. Con lui, anche i regali di nozze, che sono stati recuperati dalle forze dell’ordine.
Le nozze sono ovviamente saltate, ma ciò che più importa sono le condizioni dell’uomo che potrebbe nuovamente aver bisogno di aiuto psicologico e psichiatrico.
Nonostante la sua alta diffusione nella popolazione, l’attacco di panico non è infatti un sintomo da sottovalutare, poiché può portare a gravi complicazioni che colpiscono quasi ogni ambito della vita di chi ne soffre. Insieme all’attacco di panico possono scatenarsi ulteriori paure, come quella di guidare o di uscire da casa. Le situazioni sociali e conviviali, come anche una semplice passeggiata, possono venire volutamente evitate, con la conseguenza di un impoverimento della vita sociale, relazionale e affettiva della persona. Viene compromessa anche e soprattutto l’autostima di chi ne soffre e si inizia a perdere fiducia nelle proprie capacità e nel futuro. Sentimenti di sfiducia che hanno a quanto pare fatto nuovamente vacillare l’equilibrio psicologico del povero promesso sposo di Palermo, il quale aveva in passato già sofferto per molti anni di depressione.
La depressione e gli attacchi di panico, pur avendo caratteristiche e sintomi differenti, possono avere una relazione che li lega.
Sperimentare un attacco di panico può essere un’esperienza fortemente spaventosa per l’irruenzadei sintomi psicologici e fisiologici esperiti. La qualità della vita ed il livello di benessere psico-fisico vengono così fortemente intaccati e le emozioni di paura e disagio possono divenire talmente logoranti da ingenerare uno stato di sconforto ed abbassare notevolmente i livelli dell’umore.
Quando ci si rende conto di vivere le condizioni tipiche di ansia e depressione occorre non sottovalutare dunque il problema e richiedere un sostegno senza alcuna vergogna. Quanto prima si riesce infatti ad agire, tanto più velocemente è possibile avviarsi verso un recupero globale ed efficace senza il quale si potrebbe inficiare i livelli lavorativi, affettivi, sentimentali, fino all’intera capacità di gestione della vita quotidiana, conducendo ad una cronicizzazione della problematica.