Mentre Di Maio – quello che Pinochet era un famoso dittatore venezuelano – spiega che i leader del centrodestra sono buoni solo per le televendite, la maggioranza che maggioranza non è, trova una sorta di accordo per tirare a campare almeno qualche altro mese, perché l’idea che molti di loro dovranno tornarsene a casa – e restarci! – è davvero intollerabile ai più.
Dopo una giornata che deve essere stata facile come un parto trigemellare, il premier Conte con la stessa aria tra il distrutta e il soddisfatta di una puerpera, è salito a sorpresa al Quirinale per annunciare a Mattarella che uno straccio d’accordo era stato trovato. E questo ci fa comprendere che c’era qualcun altro oltre ai soliti noti preoccupatissimo per l’evolversi della situazione, ‘il Capo in testa’, che anche lui non deve aver trascorso ore serene immaginando la caduta del governo, e una sua successiva posizione che lo avrebbe visto tra l’annuncio delle elezioni o un reincarico che avrebbe chiesto un bel coraggio e una notevolissima faccia di bronzo.
Così, alla fine, contente le prime due cariche dello stato che dopo un’estate tumultuosa se la giocano almeno su tranquille vacanze di Natale. E ecco allora il premier Conte concedersi ai giornalisti per i necessari annunci. “Abbiamo lavorato per mettere a punto gli ultimi dettagli del ddl di Bilancio” ha annunciato. “ Abbiamo un quadro completo che, ferme restando le prerogative del Parlamento, segna un’intesa nella maggioranza.” Perciò ecco che ci fa sapere che la plastic tax scatterà non il prossimo aprile come previsto, ma a luglio, con un impatto ridotto dell’85%. Ancora dopo partirà la Sugar tax , che dovrebbe arrivare a ottobre prossimo – forse – così da dare modo alle varie aziende di settore di rimodulare la loro produzione. Azzerata la stretta sulle auto aziendali per non far dire ‘che siamo il governo delle tasse’, specifica Conte. Trovata quindi una mediazione sui nodi irrisolti, si potrebbe affermare. Però a ben vedere, questi nodi la maggioranza li ha creati prima di risolverli. Chi aveva parlato e deciso per la plastic tax? Chi aveva individuato nella sugar tax una buona raccolta di fondi per lo stato? E le auto aziendali, poi? Dunque, sono loro che prima creano il problema, poi trascorrono un paio di settimane a litigarci sopra, quindi cancellano la maggior parte del testo che avevano tanto faticosamente compilato, e rinviano quel poco che resta a data da destinarsi. Quindi, si presentano agli italiani tutti contenti e sostengono di aver risolto il problema.
E meno male che le televendite le fanno i leader della destra!