“Nelle sue raccomandazioni all’Italia la Commissione europea conferma che la riforma del catasto, prevista dal governo Draghi nella delega fiscale, serve ad aumentare la pressione fiscale sugli immobili. Inequivocabili le parole del commissario Ue all’Economia Gentiloni: “Nelle nostre raccomandazioni chiediamo di aggiornare i valori catastali agli attuali valori di mercato”. È la prova provata di quello che Fratelli d’Italia sostiene da tempo: l’obiettivo del Pd e della sinistra è aumentare le tasse sulla casa. Noi l’abbiamo denunciato documenti alla mano fin dall’inizio e l’abbiamo detto chiaramente in Aula al presidente Draghi, ma siamo stati accusati di dire menzogne e falsità. Avevamo ragione noi e quello che dice oggi Bruxelles ne è la conferma. Fratelli d’Italia continuerà la sua battaglia, in Parlamento e in ogni sede, per sventare questo ennesimo tentativo di aumentare le tasse. Giù le mani dalla casa degli italiani”.
Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
E’ la solita storia della cicala e della formica, noi povere formichine facciamo di tutto per riuscire a raggranellare qualcosa e comprarci la prima casa o una casa per i figli, investire i quattro soldi che abbiamo per farci un’attività propria, mettere da parte due soldini per poter affrontare difficoltà future ….
Dall’altra parte abbiamo le cicale che si preoccupano solo a divertirsi, non si cercano un lavoro (tanto c’è il reddito di cittadinanza) non si preoccupano di avere una casa propria (tanto se non si ottiene una casa popolare al massimo si occupa la casa di un altro sicuri che nessuno li sbatte fuori)
In messo abbiamo lo STATO che abbracciando la dottrina socialista del siamo tutti uguali prende (oltre ad una bella percentuale sul reddito con l’IRPEF) dal capitale inventando una patrimoniale dopo l’altra (IMU, imposta di bollo sui depositi finanziari, ecc.)
Bisognerebbe fare una vera riforma del sistema fiscale suddividendo le imposte in tre filoni e senza balzelli vari
Il primo gruppo di tasse (IVA ed imposte doganali) allo Stato
Il secondo gruppo (IRPEF – IRPEG) alle regioni; per IRPEF si considera la residenza e il domicilio mentre per l’IRPEG sede legale/amministrativa e le sedi produttive
Potrebbe ad es. suddividersi in questo modo il 20% per la residenza e la sede legale/amministrativa mentre il resto per il domicilio e le sedi produttive
Le regioni debbono avere autonomia impositiva stabilendo le aliquote da applicare in modo da cercare di invogliare le varie attività a trasferire nel loro territorio la sede legale o aprire stabilimenti
Se un cittadino ha, ad esempio, una casa di famiglia al sud e un’attività al nord (in caso di tassazione favorevole) potrebbe trasferire la propria residenza nella casa di famiglia incrementando i reddito di quelle regioni
Nel terzo gruppo, destinato ai comuni, ci sarebbero gli immobili.
Non ritengo un tabù la tassazione della prima casa ma è ben diversa la situazione di una famiglia (di 4 persone) in un appartamento di 60 metri quadri da quella di una coppia in una villa da 300 metri quadri pur essendo entrambe prime case
Quindi per prima cosa i comuni dovrebbero stabilire qual’è il reddito di un affitto annuo di un appartamento tipo nella zona poi per ogni immobile definire l’affitto tipo concordato (esiste già in ogni comune il contratto di affitto a canone concordato)
Definito questo per ogni proprietario si calcola il reddito della casa (affitto a canone concordato) e si detrae (se prima casa) l’affitto tipo; l’eccesso viene quindi tassato.
Visto che il reddito della casa viene già tassata dai comuni questo non deve concorrere nel reddito IRPEF (altrimenti verrebbe tassato due volte) o in alternativa l’imposta versata al comune verrebbe portata in detrazione dalle imposte da versare alle regioni.
Il caso tipico è un appartamento in affitto (a canone libero) che fornisce un reddito di 10.000 €/anno; il canone concordato è 6.000 €/anno quindi il reddito tassabile dalla regione è 4.000 €
Per quanto riguarda l’IRPEF ritengo che debba esistere un’aliquota unica (ad es. 20%, massimo 30%) e la progressività sia data unicamente dalle detrazioni, in questo modo si eviterebbero le varie manovre per evitare di superare le soglie di reddito (con una tassazione al 43% è ovvio che ognuno cerca di fare il possibile per evitare di far apparire redditi in quello scaglione, se fosse sempre 20% le tentazioni di occultare sarebbero minori (soprattutto se in caso di dolo le sanzioni sono pesanti e i controlli efficaci)
CARO AVVOCATO SANDRONE, L’ECCELSO EINAUDI, DA TE CITATO, SOSTENEVA STRENUAMENTE CHE VA TASSATO IL REDDITO E NON LA PROPRIETA’, CHE, COME GIA’ DETTO, ASSAI FREQUENTEMENTE PIU’ CHE REDDITO PRODUCE SPESE E GRAVOSE DI CONSERVAZIONE O MANTENIMENTO ( DELLE CASE ) !!!!
Il sistema fiscale è complesso, con grossi risvolti sull’economia, va riformato in modo armonico, pensare, ogni volta che servono soldi, a modificare questa o quella fonte di gettito è assurdo, spesso si fanno danni enormi all’ economia con conseguenti, successive, riduzioni di gettito.
Occorre trovare un equilibrio e mantenerlo, ma per fare questo è fondamentale avere una politica di spesa misurata, direi secondo i principi di Luigi Einaudi.
Sogno o son desto?
Sergio Sandrone
BRAVISSIMO !!! MA ‘STI FARABUTTI KOMPAGNOSKY SI OSTINANO A MASSACRARCI, A PRETENDERE TASSE AL SOLO TITOLO DELLA PROPRIETA’ D’IMMOBILI E NON SI TIENE ALCUN CONTO CHE, SPECIE NEL NOSTRO SUD ITALIA, GL’IMMOBILI NON DANNO ALCUN REDDITO E, QUINDI, COSTITUISCONO UNA NOCIVISSIMA ZAVORRA !!! QUANDO CI SBARAZZIAMO DI ‘STI FARABUTTI OPPRESSORI SINISTRONZI ?
Basta vedere attentamente cosa è successo in Grecia. Questa legge è il solito esproprio a chi ha risparmiato e investito, tassare le proprietà e non il loro reddito è l’essenza del comunismo.
Se lo stato non riesce ad accatastare gli immobili, non è problema che deve ricadere sui cittadini onesti.
Luciano Galli
BRAVISSIMO !!! MA ‘STI FARABUTTI KOMPAGNOSKY SI OSTINANO A MASSACRARCI, A PRETENDERE TASSE AL SOLO TITOLO DELLA PROPRIETA’ D’IMMOBILI E NON SI TIENE ALCUN CONTO CHE, SPECIE NEL NOSTRO SUD ITALIA, GL’IMMOBILI NON DANNO ALCUN REDDITO E, QUINDI, COSTITUISCONO UNA NOCIVISSIMA ZAVORRA !!! QUANDO CI SBARAZZIAMO DI ‘STI FARABUTTI OPPRESSORI SINISTRONZI ?
INDIGNA E FA INCAZZARE TERRIBILMENTE LA SPUDORATEZZA DI QUELL’IMBECILLE CIAMBELLANO DI MACRON ALIAS LETTA ENRICO, CUI ASSOCIASI ANCHE IL KOMPAGNO DRAGHI MARIO, NEL SOSTENERE IL CONTRARIO, OVVERO NESSUNA INCIDENZA SULLE TASSE !!! VERREBBE LA VOGLIA DI DARE UNA ” RACCATATA ” ALIAS SPUTO GRASSO E GROSSO IN FACCIA AD ENTRAMBI !!!
La riforma del catasto non creerà solo un aumento diretto sulle tasse che gravano sugli immobili ma a mio parere ben più grave sarà la ripercussione su tutta una serie di tassazioni e/o gravi legati all’ISEE. Quella sarà una vera stangata per milioni di italiani.
attenzione anche ai totali “miglioramenti” ecologici che,di fatto,elevano il valore delle case aumentandone il valore.CIò che lo Stato da “in nome del’ecologia”,se lo riprenderà presto,con Leggi e tasse sulla proprietà che i cittadini,illusi,avranno migliorato e reso più valide…….
Certamente la riforma del catasto viene fatta per aumentare le tasse sulla casa, tant’è vero che il PD di Letta aveva fatto pagare un pezzo di IMU sulla prima casa che Berlusconi aveva tolto, quando Napolitano mise Letta a capo del governo, chiamandola TASI mi pare. Il lupo perde il pelo ma non il vizio… Peccato che da allora l’economia italiana sia enormemente peggiorata grazie ai lockdown ! Dunque pensare di riformare il catasto ora serve solo ad affossare le famiglie italiane e le imprese. Coerentemente con l’obiettivo del Wordl Economic Forum di Davos che si è aperto oggi: “nel 2030 non avrai niente e sarai felice”… gli Italiani tartassati dovranno perdere anche la casa a favore delle banche creditrici o dei fondi immobiliari internazionali.