La destra ricorda le Fosse Ardeatine ma per gli antifascisti non è abbastanza

Un continuo lamentarsi da sinistra, dagli antifascisti sedicenti che, verso la destra di governo, non hanno mai mostrato tanta simpatia. Neppure quando Giorgia Meloni ha ricordato le vittime delle Fosse Ardeatine: proprio Giorgia Meloni, il presidente del Consiglio che avrebbe, secondo i racconti più sinistri, portato alla distruzione della democrazia e alla rinascita di un regime totalitario. Neppure questa dimostrazione di onestà intellettuale e di buona condotta istituzionale ha palcato la furia dell’antifascismo ideologico e militante. “Oggi – si legge nella nota ufficiale di ieri – l’Italia onora e rende omaggio alla memoria delle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, terribile massacro perpetrato dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. L’eccidio ardeatino è una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale e ricordare cosa accadde in quel funesto 24 marzo di ottant’anni fa è un dovere di tutti”.

“È nostro dovere custodire la memoria dell’eccidio delle Fosse Ardeatine con l’uccisione da parte dei nazisti di 335 persone e che rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia. Quanto avvenne il 24 marzo 1944 è un orrore di fronte al quale ci si può solo inchinare, confidando e lavorando affinché mai più possa ripetersi una simile atrocità”: questo il messaggio, invece, di Ignazio La Russa, presidente del Senato. “È un dovere non dimenticare i Martiri ma soprattutto raccogliere l’auspicio di rendere l’Italia migliore”: così si è espresso il ministro Francesco Lollobrigida, mentre secondo il ministro Sangiuliano “la memoria è fondamentale affinché nelle coscienze si radichi il rifiuto del male”. Inoltre, alla cerimonia di commemorazione davanti al Mausoleo delle Fosse Ardeatine era presente, oltre Lollobrigida e Sangiuliano, anche il ministro tedesco della Cultura Claudia Roth: “A mia memoria – ha commentato Sangiuliano – credo che mai tre ministri, fra cui uno tedesco, si siano recati insieme al sacrario delle Fosse Ardeatine”.

Il succo del discorso è che la destra, che è riuscita a storicizzare il proprio passato, ha commemorato le Fosse Ardeatine. Ma per la sinistra non è abbastanza: per loro, infatti, è sempre necessario e obbligatorio inginocchiarsi davanti al dogma antifascista, pena l’irrilevanza di quanto detto o fatto. “Ancora una volta la presidente del consiglio omette e confonde. Non parla delle responsabilità dei fascisti a cominciare dal questore Caruso che fu condannato a morte per aver approntato la lista di 50 persone da sopprimere alle Ardeatine. Non dice che le vittime furono in grande maggioranza antifascisti ed ebrei. È la solita rilettura capziosa della storia che tende sempre a coprire le responsabilità dei fascisti e a negare il valore dell’antifascismo. Un’altra occasione perduta”. Le solite: a qualunque politico di centrodestra viene richiesto un atto formale, magari con firma notarile, col quale prendere le distanze dal fascismo. E in ogni discorso viene pesata ogni singola parola, viene studiata in modo approfondito anche la punteggiatura per sventare un pericolo che non esiste più da circa 80 anni.

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