Giorgia Meloni in Arabia Saudita ha mostrato tutta la fierezza di essere una donna libera e ha detto nettamente di no a quel simbolo di sottomissione che è il velo islamico, in tutte le sue forme. È arrivata in Medio Oriente per stringere nuovi partenariati e ha dialogato da pari, da Presidente del Consiglio di una Nazione libera.
Ha saputo, insomma, dare un’immagine diversa di donna, in quei Paesi in cui non tutte hanno la possibilità di essere libere. “Nei Paesi islamici – è il racconto al Giornale di Sara Kelany, deputato di Fratelli d’Italia di origini egiziane e responsabile del dipartimento Immigrazione del partito – le figlie si danno in sposa, non si stringe la mano ad un uomo, il capo deve essere coperto. Fortunatamente non per me e le mie sorelle, cresciute nel nome della libertà. Ecco, conoscendo i Paesi islamici, posso affermare che Giorgia Meloni, con il viaggio in Arabia Saudita, ha mandato un enorme messaggio politico. Un messaggio di affermazione culturale, valoriale e di emancipazione femminile”.
Una scelta che ha un “impatto iconico” della premier alla quale il principe Saudita Bin Salman che “trattandola da pari, ha stretto la mano davanti alle telecamere di tutto il mondo”. “Giorgia Meloni, in Arabia Saudita – ha aggiunto Kelany – è andata a testa alta, con la fermezza di un leader che ha portato con sé non solo e non tanto opportunità di sviluppo reciproche, ma anche l’immagine plastica di un Occidente che non si annichilisce e non importa modelli che non gli sono propri”. Kelany, poi, ha sottolineato le critiche “di una sinistra sempre rabbiosa, che ha tentato goffamente di denunciare la presunta incoerenza tra quanto Giorgia Meloni ha sempre detto rispetto ai regimi autocratici islamici e quello che fa oggi, da Presidente del Consiglio”. Ma, ha asserito Kelany, “sempre da Riad, nel suo punto stampa, Giorgia Meloni ha dato un’altra lezione di coraggio, dicendo a viso aperto che fare accordi strategici non ci farà abbassare la guardia nei confronti di chi finanzia il proselitismo islamico”. Un passo in avanti netto rispetto al passato, quando i progressisti facevano campagne a favore del velo islamico o coprivano i nudi per non offendere i capi islamici in visita a Roma. “Questo è fortunatamente il passato, e oggi a Giorgia Meloni dobbiamo dire grazie, perché ancora una volta – ha concluso Kelany – ha ricordato al mondo intero cos’è l’Italia.