“La reazione scomposta e aggressiva del ministro Gualtieri alle osservazioni fatte in Commissione, fanno emergere il grave problema che lui stesso ha ammesso nell’ultima risposta ad una mia interruzione, ove mai la bozza del Trattato sul MES potesse ancora essere modificata. Gualtieri, spazientito, ha risposto che il Trattato concordato a giugno non si può più modificare; o si accetta così com’è o si respinge in blocco. Ciò significa che Conte in giugno ha pregiudicato la posizione dell’Italia di fatto deviando le indicazioni del Parlamento e della stessa maggioranza e ponendo il Paese di fronte all’alternativa di accettare o respingere il Trattato. In ogni caso penalizzando gli interessi della Nazione e dei suoi cittadini. Ora si capisce perché il ministro abbia perso le staffe ai rilievi mossi sulla sua relazione, dimostra che aveva qualcosa di grave da nascondere. Non si possono irridere, con un linguaggio peraltro offensivo, gli allarmi che hanno espresso nei giorni scorsi il presidente dell’Abi Patuelli, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, l’ex direttore di Confindustria Galli, l’ex Commissario Carlo Cottarelli e, nel passato, ma sempre nel merito del Trattato così come poi è stato modificato, l’ex direttore del debito pubblico al Mef Maria Cannata. Gualtieri non è l’unico depositario della verità, nè l’unico interprete di fonti peraltro, per lo meno, altrettanto autorevoli e non affatto ‘comiche’, come lui le ha definite. Deve ascoltare senza irridere anche le altre autorità competenti nel tema, considerare le altrui valutazioni con serenità, e ovviamente anche rispettare il Parlamento che, peraltro, ha precise prerogative in merito. Il fatto che abbia scelto lo scontro e l’arroccamento lo si comprende alla luce della ammissione che il Trattato non si può più modificare”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, a margine dell’audizione del ministro dell’Economia Gualtieri sul MES davanti alle Commissione Finanze e Politiche comunitarie.