Reddito di cittadinanza – Zaffini (FdI): bene Calderone, per contrastare indigenza unico vero rimedio è il lavoro

“Con l’informativa del ministro Calderone si è conclusa la prima parte della rivisitazione dell’istituto del RDC. Bando a sterili polemiche sugli sms, ma giusto chiedere maggiore attenzione circa i contenuti dell’interazione tra Stato e fasce di popolazione occupabili del Paese”.

Così il Presidente della Commissione Affari Sociali, Lavoro e Sanità del Senato, Francesco Zaffini, in conclusione dei lavori della sua commissione prima della pausa estiva.

“Il Ministro Calderone – continua Zaffini – ieri in Senato ha svolto con competenza e capacità, mettendoci la faccia, l’informativa al Parlamento di quanto sinora realizzato, come rappresentato agli italiani nel programma elettorale del centro destra, con il quale abbiamo intercettato la volontà degli elettori, che oggi ci permette di governare il Paese. Esprimo soddisfazione per la concretezza delle misure adottate dall’attuale governo e preoccupazione per l’atteggiamento delle opposizioni, ed in particolare di chi sosteneva di aver abolito la povertà, che soffiano inutilmente sul fuoco, agitando gli animi, evocando disordini.

Noi risponderemo e proseguiremo la nostra azione a sostegno del lavoro senza lasciare indietro nessuno. Proprio la stessa necessità, di “non lasciare indietro nessuno”, sempre invocata come uno slogan da chi era al governo prima di noi, ma che ultimamente, è significativamente scalfita, agli occhi dell’opinione pubblica, dai numerosi casi di truffe emersi negli anni. Ci sono dunque risvolti sociali importanti dietro ai dati che la Ministra ci ha illustrato, come ad esempio la dimostrazione che c’è una differenza tra i veri poveri e i percettori del Reddito di cittadinanza, infatti di questi solo il 37% è in fascia di povertà. Questi sono dati da non trascurare e sui quali fare una profonda riflessione.

Peraltro la cancellazione del Reddito di cittadinanza non appassiona gli italiani su web e social – continua il presidente della 10° Commissione Senato – dove gli utenti al momento rimangono concentrati su vacanze, incendi e alluvioni. È quanto emerge da una recente e dettagliata ricerca che ha analizzato le conversazioni in rete tra il 18 luglio e il 1° agosto. Il sentiment sul tema è infatti negativo al 73%: permane una forte polarizzazione, bilanciata tra chi esprime contrarietà all’azione intrapresa dal governo e chi invece guarda al reddito di cittadinanza come una misura assistenzialista, che ha causato enormi spese per lo Stato a fronte di scarsi risultati in termini di inserimento nel mondo del lavoro di chi percepiva l’assegno.

“Il reddito di cittadinanza non ha abolito la povertà né, tanto meno, indirizzato alcuno al lavoro. I risultati sono infatti ed ormai sotto gli occhi di tutti, persino di chi ne ha fatto un cavallo di battaglia per provare a rivincere le elezioni. Tuttavia – continua Zaffini – la misura non solo non ha funzionato, ma ha anche oggettivamente mal impiegato risorse ingentissime. Basti pensare che in poco meno di quattro anni sono stati spesi quasi 32 miliardi di euro. Un fiume di denaro pubblico che si sarebbe potuto impiegare, tra l’altro, per: supportare la sanità, per tagliare il cuneo fiscale, che tanto grava sulle aziende ed i lavoratori, od anche per sostenere il lavoro all’interno della Pubblica Amministrazione. “

“Per questo, e non solo per questo – conclude Zaffini – il mio pieno sostegno va al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Calderone che ieri, nel corso dell’informativa in Senato sul superamento dell’istituto del Reddito, ha sottolineando ancora una volta come, per contrastare l’indigenza, l’unico vero rimedio sia il lavoro.

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