Via Nazionale, Rampelli (Vpc-FdI) la rimozione dei sanpietrini scempio nella via monumentale della Capitale. Commercianti agonizzanti.

“La rimozione dei sanpietrini (ovunque) e maggiormente a via Nazionale con la sostituzione di asfalto costituisce l’ennesimo sfregio alla città storica e all’identità monumentale di quella via. Una via, giova ricordarlo, aperta nel primo Novecento, in stile liberty, per collegare la stazione Termini a p. Venezia, e adeguare la neo Capitale agli standard urbanistici delle altre capitali europee, in primis Parigi. Cantieri aperti ad agosto, senza preavviso e senza concertazione con le attività, e che proseguiranno per mesi daranno il colpo finale ai negozi già agonizzanti a causa della pandemia. Il fatto che il piano sanpietrini sia stato approvato con il via libera della sovrintendenza dimostra una volta di più la totale inadeguatezza di una parte della struttura che solo sulla carta dovrebbe proteggere la specificità di Roma, che è appunto la sua identità storica. Del resto è quella stessa sovrintendenza che ha avallato scelleratezze modernista sul palazzo ex Zecca chiedendo un progetto di ultra-avanguardia per la terrazza destinata a ospitare gli uffici dell’Enel ed è la stessa che non si era accorta della cementificazione dei sanpietrini sul lungotevere. Con questo parere positivo della Sovrintendenza, via Nazionale sarà asfaltata come se l’asfalto garantisse maggiore o migliore tenuta rispetto ai sanpietrini. Non è così: anzi l’asfalto è addirittura peggiore perché ha bisogno di maggiore manutenzione e rifacimenti perenni ogni 2/4 anni, aumenta lo smog e la temperatura che diventa incandescente, andando contro le linee guida della lotta al cambiamento climatico; il sanpietrino viceversa, posato con cura e perizia e adeguatamente manotenuto, non produce i danni dell’asfalto e garantisce l’identità storica della strada. Il problema è di fondo: il traffico su via nazionale doveva essere completamente ripensato con la sostituzione dei mezzi pesanti (migliaia di bus al giorno che fanno vibrare i solai dei palazzi come un continuo terremoto di 2.5 della scala richter) con i tram che scaricando il peso sulle rotaie non incidono sul manto stradale. Un esempio poteva essere l’8 , che oggi si ferma a piazza Venezia, mentre era stato originariamente pensato come collegamento fino alla stazione Termini”.

È quanto scrive sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia commentando i lavori di via Nazionale.

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