Il decano dei giornalisti italiani racconta nel libro “Rivoluzione”, ripreso in alcuni passaggi da Libero Quotidiano, le ultime fasi prima della formazione del Governo giallo-verde a guida Di Maio – Salvini e di come la Meloni fu esclusa dal Governo, probabilmente perchè Salvini non voleva irritare Berlusconi lasciandolo solo all’opposizione.
Certo c’era Di Maio dubbioso che la presenza di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni nella maggioranza di Governo avrebbe spostato troppo a destra l’asse del governo. Infatti l’ala sinistra dei 5 Stelle con Fico e Di Battista non l’avrebbe presa bene. E quindi si impose su Meloni e Salvini dicendo che a quel punto doveva fare lui il Presidente del Consiglio per riequilibrare la compagine governativa.
Ma la Meloni gli ricordò che il centrodestra aveva preso il 37% dei voti e il Movimento 5 stelle solo il 32% per cui non poteva imporre un bel nulla. Poi anche Salvini tornò alla carica, ma non se la sentiva di andare fino in fondo e in totale trasparenza come gli chiedeva la Meloni. Il leader della Lega era più propenso ad accettare le condizioni di Di Maio, cosa che il Presidente di Fratelli d’Italia non trovava accettabile.
Ma secondo quanto racconta Bruno Vespa, il vero problema di Salvini era quello di non irritare Silvio Berlusconi. Infatti imbarcando anche la Meloni nel governo con Lega e 5 stelle, Forza Italia e il Cavaliere sarebbero rimasti fuori e isolati all’opposizione. Cosa di cui Salvini ha tenuto conto perchè non voleva che vivesse male l’esclusione, probabilmente con le reazioni consequenziali che il vecchio leone di Arcore ha sempre dimostrato di saper mettere in campo. Sarebbero stati tempi veramente duri per la Lega con un piede in due scarpe, ma soprattutto senza almeno la blanda benedizione che il Cav gli ha poi concesso.